5 consigli utili per migliorare la comunicazione genitore-figlio adolescente
L’importanza di una corretta comunicazione genitore-figlio
Capita spesso che i genitori abbiano difficoltà nell’avere un dialogo aperto con i propri figli, specialmente se adolescenti. Questo può capitare poiché durante il periodo adolescenziale i ragazzi affrontano diversi cambiamenti, anche sul versante psicologico, che può renderli diversi dal bambino che i genitori erano abituati a conoscere.
Proprio in virtù dei molti cambiamenti che i ragazzi si trovano a dover affrontare, un dialogo costruttivo ed aperto con i genitori può essere di grande aiuto, specialmente nei momenti in cui ci si sente spaventati o insicuri.
Infatti, il periodo giovanile, per alcuni individui, può essere costellato di insicurezze; poterne parlare in modo sereno in famiglia potrebbe costituire il primo passo per diventare adulti più sicuri di sè.
Nonostante sia molto importante poter avere un dialogo aperto e sereno, è altrettanto importante che i genitori comprendano che in questo periodo i figli iniziano a sentire il bisogno di avere una propria autonomia; potrebbero quindi iniziare a preferire come interlocutori gli amici, piuttosto che la mamma o il papà.
Secondo una ricerca condotta presso l’Università di Chandigarh (India), l’età e il genere dell’adolescente e del genitore influiscono sugli argomenti di conversazione preferiti dai ragazzi. Emerse che le ragazze avevano, mediamente, un dialogo più aperto, soprattutto con le madri; inoltre le madri venivano considerate dai ragazzi più aperte al dialogo e all’accettare le loro opinioni.
La comunicazione non verbale
“Comunicare” non fa riferimento soltanto a ciò che viene detto con le parole; i messaggi verbali sono sempre corredati da una serie di indizi che trasmettiamo con il corpo e con le nostre espressioni, che trasmettono la parte “non verbale” del nostro messaggio comunicativo.
Affinché un messaggio arrivi chiaro all’interlocutore, è importante che la parte verbale e quella non verbale siano coerenti, per non generare confusione. Questo è particolarmente importante nella comunicazione con i figli, specialmente quando vengono impartite regole o si fanno delle lodi.
Gli studi hanno riportato delle differenze, tra padri e madri, rispetto a come essi gestiscono la comunicazione non verbale con i propri figli. In particolare è emerso che, generalmente, le madri prestano maggiore attenzione alle proprie espressioni e a quelle dei figli, e che sono più accurate nell’interpretarle. Inoltre sembrerebbe che l’uso della comunicazione non verbale vari in relazione alla situazione: quando si ha difficoltà ad esprimere a parole un concetto, gli indici non verbali aumentano.
Come migliorare il dialogo?
Lo psicologo ed educatore americano Gordon, ha individuato alcuni comportamenti che possono essere di ostacolo alla comunicazione e alle relazioni positive. Vediamo alcuni dei comportamenti che questo autore consiglia di non mettere in atto:
- ordinare,comandare,esigere, è normale che il figlio debba ascoltare ciò che il genitore gli dice, ma spesso fare attenzione a come ci rivolgiamo ai nostri figli può fare la differenza;
- dare soluzioni e suggerimenti non richiesti, a volte potrebbe essere opportuno, invece che fornire una soluzione già pronta, chiedere prima cosa il ragazzo/a ritiene sia utile fare, e aprire da li una riflessione;
- giudicare, disapprovare e criticare, quando i ragazzi sbagliano bisogna senz’altro farglielo notare, ma bisogna ricordare che critiche e giudizi negativi frequenti possono andare a minare l’autostima del ragazzo, specialmente in un periodo in cui la personalità si sta ancora formando.
Questi piccoli, ma molto importanti, consigli potrebbero essere utili nel migliorare la comunicazione in famiglia; tuttavia se la situazione non migliora, prestando attenzione alla comunicazione non verbale e facendo attenzione a non usare le barriere alla comunicazione individuate da Gordon, si può richiedere l’aiuto di professionisti qualificati che sapranno individuare i nodi dei conflitti e portarli alla luce.
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Sono una psicologa, mi occupo di sostegno psicologico attraverso l’uso della Terapia a Seduta Singola per poter aiutare le persone a risolvere i propri problemi in tempi brevi. Ricevo a Cosenza e On Line (Skype).