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La prima volta non si scorda mai: il sesso in adolescenza

Se c’è nella vita un periodo di grande cambiamento, questo è quello dell’adolescenza. Questa fase dell’esistenza può essere paragonata a un tragitto in barca che ti permette di attraversare un fiume in piena, passando da una sponda all’altra: la sponda che abbandoni si chiama infanzia, e quella in cui attracchi adultità. L’adolescenza è, quindi, quella barchetta, quella fase di transizione che gradualmente ti permette di crescere e di arrivare dall’altra parte del fiume.

Hai mai attraversato un fiume? La cosa può apparire semplice, ma non lo è. Sei soggetto a correnti, a volte piuttosto vigorose, e c’è bisogno di una grande forza per mantenere la giusta rotta e attraccare in un punto esatto dell’altra sponda. E’ proprio quello che accade a un adolescente: l’addio all’infanzia è faticoso, comporta sacrifici, rinunce, desideri di indipendenza, nuovi cambiamenti (fisici, emotivi, sociali, psicologici), nuove scoperte (il sesso!), nonché l’accettazione di una nuova realtà (la vita adulta!).

 

Il Sesso

Abbiamo nominato il sesso. Ci sono tanti modi per intenderlo se lo accostiamo all’adolescenza. Iniziamo dal primo: sesso come identità di genere.

Durante l’adolescenza un maschio si accorge d’essere uomo, e una femmina d’essere donna. Al maschio compaiono i peli, la voce si fa più imponente, la muscolatura aumenta. Alla donna, invece, iniziano le mestruazioni con il menarca (“le sue cose”), si sviluppa il seno, si allargano i fianchi (Crockett et al., 2003; Verde & Del Ry, 2004). Ogni individuo, in definitiva, è portato a identificarsi con le trasformazioni fisiche cui va incontro con la pubertà, accettandole (di norma) di buon grado per approdare, dopo svariati anni, alla vera e propria vita adulta (Crockett et al., 2003).

Il sesso però può essere inteso anche in senso bio-psicologico. L’adolescenza è infatti il periodo in cui si provano le prime forti attrazioni verso l’altro sesso e si vivono le prime esperienze amorose: all’innamoramento subentrano i primi baci, le prime effusioni e poi tutta una serie di altre “prime volte” che possono essere benissimo riassunte nella celebre frase “il primo amore non si scorda mai”. Amori per lo più brevi, ma molto romantici e intensi. Tutta colpa degli ormoni femminili e maschili che, aumentando a dismisura, moltiplicano anche l’appetito sessuale (influenzato anche da molti fattori sociali e culturali) (Crockett et al., 2003).

Il desiderio sessuale porta a compiere diversi comportamenti erotici, tutti rientranti in quel processo adolescenziale di scoperta di sé stessi e dell’altro (Crockett et al., 2003; Verde & Del Ry, 2004). Possiamo riassumerli in tre principali tipologie.

 

  1. Il primo è la masturbazione, cioè lo strofinamento autoerotico dei genitali al fine di provare piacere, a seguito di fantasie sessuali. Per capirci, è quando pensi ripetutamente a un ragazzo, a quanto bello è, magari lo immagini in costume, con pose sexy…e la cosa ti eccita a tal punto che, istintivamente, sei portata a toccarti nelle tue parti intime pur di provare una sensazione di godimento. Attento però: questo atto sessuale non deve essere banalizzato, né deve scandalizzarti. Se utilizzato occasionalmente, non solo permette di ridurre la tensione sessuale, ma riduce la frustrazione (provata, ad esempio, di fronte a un rifiuto del ragazzo di cui ti eri innamorata), aumenta il dominio dei propri istinti sessuali e ti permette di avere un parziale appagamento (almeno nelle tue fantasie sei riuscita a conquistare quel ragazzo tanto sexy di prima!) (Crockett et al., 2003; Verde & Del Ry, 2004).
  2. Se la masturbazione è fatta in compagnia, attraverso il contatto fisico con un altro ragazzo/a, quest’ultima prende il nome di necking (se il contatto avviene dalla vita in su) o petting (se avviene dalla vita in giù). Modalità che consentono di raggiungere il piacere fisico, pur senza avere un rapporto completo (Crockett et al., 2003). Ovviamente, né il petting/necking né la masturbazione devono essere considerati come comportamenti patologici in senso stretto, tranne sé a lungo andare diventano l’unica modalità che hai per provare piacere. In quest’ultimo caso, infatti, potranno dare vita a problemi relazionali e di adattamento (Crockett et al., 2003), e sarebbe opportuno capire con uno psicologo o uno psicoterapeuta cosa c’è che non va in te.
  3. Con l’avanzare dell’età, d’altronde, gli atteggiamenti sessuali citati dovrebbero lasciare spazio ai primi rapporti sessuali completi. Non sta a me giudicare qual è l’età più giusta “per farlo”: posso solo dirti che questi ultimi lasciano o sensazioni di beatitudine e gioia o, al contrario, enorme senso di colpa e ansia. In genere, subentrano ansia e senso di colpa quando si vive il rapporto come una prestazione, più che come un’esperienza gratificante, cui qualcuno poi darà un voto, come se fossi a scuola (Crockett et al., 2003). Possono allora presentarsi alcuni comportamenti sessuali anomali, come l’eiaculazione precoce, la mancata erezione (nel maschio), oppure la difficoltà di provare l’orgasmo (nella donna).

 

Nelle prime esperienze di rapporti completi, altre paure possono riguardare la sensazione “di essere rimasta incinta” o “dell’aver contratto qualche grave malattia”. I metodi più utili per prevenire questo tipo di timori, sono quelli contraccettivi, dei quali il più comune è il preservativo. I contraccettivi, infatti, prevengono l’insorgenza di malattie e di gravidanze indesiderate. Se hai dubbi al proposito, vai nei consultori, chiedi al tuo medico o al tuo psicologo: senza vergogna! Potranno aiutarti a dissipare molte perplessità sul loro utilizzo.

Mi rendo conto di aver utilizzato termini a volte un po’ troppo specifici in questo articolo, ma credimi, era necessario. D’altronde, soprattutto se tu sei un genitore, sai meglio di me che non si può mentire quando si parla di sesso in adolescenza. La tematica, peraltro, è molto vasta e va oltre le semplici informazioni che ti ho riportato.

 

Nel caso di perplessità, che tu sia un ragazzo o un genitore, non ti fare scrupoli: chiedi consigli, informati, confrontati, vai dai medici, domanda agli psicologi. Lo stesso se ti è capitata qualche brutta esperienza e, dopo le “prime volte”, non sei più sereno/a: ci sono tanti professionisti pronti ad ascoltarti e desiderosi di aiutarti. Il sesso può essere una delle cose più gratificanti della vita, ma, specialmente durante l’adolescenza, se non vissuto correttamente, può avere anche conseguenze nefaste.

Affinchè rimanga un’esperienza piacevole, pertanto, sarebbe bene superare l’imbarazzo e pretendere di avere informazioni più specifiche al riguardo, non trovi?

 

 

 

Bibliografia

Crockett, L. J., Raffaelli, M., Moilanen, K. L. (2003). Adolescent Sexuality: Behavior and Meaning, in Adams, G.R., Berzonsky, M.D., Blackwell Handbook of Adolescence, Blackwell Publishing, Malden, 2003.

Verde, J., Del Ry, M. (2004). Identità sessuale e progetti per un’educazione sessuale, Franco Angeli, Milano.

Sitografia

www.salute.gov.it

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