Vuoi migliorare la tua autostima? Ecco 3 errori da evitare
Parlare di autostima è tutt’altro che semplice!
Infatti, tutt’altro che semplice è il concetto di autostima.
A questo concetto si legano tante riflessioni, teorie, altri concetti che volerlo riassumere in pochi passi è davvero riduttivo.
In questo articolo, quindi, mi limiterò a indicare 3 errori comuni quando si vuole migliorare la propria autostima.
Iniziamo però a fare una precisazione. Spesso un errore “a monte” è proprio nel concetto stesso di autostima.
Mi spiego meglio: auto-stima è la capacità di dare una stima di se stessi. Ma come possiamo noi stessi essere oggettivi quando definiamo la stima di quello che siamo? È come chiedere ad un fruttivendolo se la sua frutta è di qualità. Vien da sé che il rischio è quello per il quale ciò che influenza la nostra auto-stima è l’autostima stessa: se è bassa, daremo valutazioni di noi tendenzialmente basse, se è alta faremo il contrario.
Proprio per questo, un ulteriore metodo che utilizziamo per capire il nostro “valore” sono gli occhi degli altri ed in particolare la stima che gli altri hanno (o pensiamo che abbiano) nei nostri confronti.
Ed proprio cercando di guardare noi stessi con gli occhi degli altri che possiamo commettere diversi errori, almeno 3.
1. Evitare
Chi ha una bassa autostima sperimenta una scarsa fiducia in se stesso e un forte senso di autocritica. Questo atteggiamento mentale lo porta a vedere il mondo pieno di sfide difficili per lui. Il che spesso induce ad arrendersi troppo facilmente di fronte alle difficoltà e a evitare le situazioni,
Immagino che ti sarà capitato di evitare qualche situazione in cui non ti sentivi a tuo agio oppure in cui sentivi addosso il giudizio e gli occhi degli altri. Evitare quella situazione in un primo momento ti avrà senza dubbio dato sollievo, ma a lungo andare ha confermato il fatto che non fossi sicuro di te e che non fossi abbastanza. Con la conseguenza che a rimetterci è stata proprio la tua autostima.
La persona con poca autostima, temendo di non essere all’altezza degli altri o di essere giudicata inadeguata (non abbastanza attraente, simpatica o intelligente) tende a chiudersi in se stessa. Questo permette di realizzare la profezia del rifiuto sociale con il rischio di andare incontro a una profonda solitudine.
2. Chiedere e ricercare conferme
Un rischio connesso a questa modalità di acquisire autostima è quello di muoversi nel mondo in un’ottica di perfezionismo: darsi degli standard elevatissimi è una trappola nella quale spesso le persone cadono e dalla quale faticano ad uscire. Si possono ricercare conferme nella cura di sé (rispetto al proprio aspetto fisico ed estetico), nel proprio lavoro o nella propria carriera scolastica, nel mondo delle relazioni.
3. Dire sempre di sì
Nel tentativo di piacere di più agli altri o di apparire più socievole e altruista cerchi di renderti sempre disponibile a soddisfare i bisogni e le esigenze degli altri. Quindi, anche se sei sommerso di impegni fai molta fatica a dire no, oppure riesci a dirlo ma poi ti senti in colpa. Assecondi le richieste nell’illusione che dal loro consenso altrui ne puoi trarre beneficio per la tua autostima e quindi un giudizio positivo nei tuoi confronti ed una conferma del tuo valore.
La convinzione che si cela dietro all’incapacità di dire “NO” è che quel “NO” sarà percepito dall’altro come un rifiuto che porterà l’altro a non volerti più bene, a non vederti più come bravo, simpatico e disponibile e ad allontanarti, quindi, da sé e dalla sua vita.
In realtà, non è così.
Devi comprendere che il potere che l’altro ha su di te è il prodotto dalla tua disistima: il poco valore che ti dai, fa sì che l’altro ti appaia più meritevole di attenzioni, più importante dei tuoi bisogni e della tua volontà.
Quindi, il dire sempre sì non fa altro che mantenere in vita e peggiorare il tuo problema, confermandoti che il tuo valore non poi così elevato, dando una sferzata (in negativo) alla tua autostima.
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Bibliografia
Branden, N. (2006). I sei pilastri dell’autostima. Milano: Tea.
Nardone, G. (2009). Problem solving strategico da tasca. Milano: Ponte alle Grazie.
Rampin, M. (2014). Nel mezzo del casin di nostra vita. Milano: Ponte alle Grazie.
Sono una Psicologa, specializzata in Dipendenze da sostanze, comportamentali (gioco d’azzardo, shopping, ecc) e relazionali (dipendenza affettiva). Sono formata all’utilizzo della Terapia a Seduta Singola (TSS) e della Terapia Centrata sulla Soluzione, per aiutare le persone a risolvere i loro problemi e tornare al benessere nel più breve tempo possibile, imparando a scoprire e sfruttare al meglio tutte le loro risorse.