Autostima cercasi!
Che cos’è l’autostima?
Se ti chiedo di pensare a quanta autostima hai di te stesso, a cosa pensi esattamente?
Quali, delle tue caratteristiche fai rientrare nella tua definizione di autostima?
L’autostima è un costrutto psicologico: William James (cit. in Bascelli e all, 2008) la definisce come il risultato che scaturisce dal confronto tra i successi che l’individuo ottiene realmente e le aspettative in merito ad essi.
Per dirla in parole povere, si tratta della percezione che hai di te stesso, delle tue risorse, delle tue capacità, delle tue attitudini declinate nei vari contesti di vita.
Che voto ti dai?
Quando ci chiedono cosa pensiamo di noi stessi, non facile essere oggettivi: a seconda del campo di riferimento, del momento di vita, delle esperienza vissute, ci valutiamo diversamente.
Non è una percezione costante, ma in continua evoluzione.
Quali sono i processi che determinano la tua autostima?
- Il confronto con gli altri
- Giudizio degli altri: “cosa dicono di te gli altri?”
- Auto osservazione: tu valuti e confronti te stesso rispetto agli altri
Sono tre le variabili che entrano in gioco nel determinare la nostra autostima, e vien da se che non avranno sempre la stessa influenza o lo stesso peso sulla percezione di te stesso, poiché saranno soggette a cambiamenti.
Non puoi controllare, soprattutto perché i dati che ottieni non sono mai realmente oggettivi.
Il risultato di queste tre variabili ti porta a valutarti o a svalutarti:
Quando ti svaluti, ti senti incapace, al di sotto delle tue reali capacità. Non credi potercela fare, non senti di avere il controllo sulle tue decisioni, non rincorri i tuoi obiettivi. Hai bisogno degli altri per trovare sicurezza in te.
Quando ti sopravvaluti, ti ritieni più capace rispetto agli altri; dimostri quanto vali e non hai bisogno del confronto per sapere che sei bravo.
Cosa puoi fare per accrescere la tua autostima?
- Basta evitare
Se ti svaluti, vuol dire che hai poca fiducia in te stesso.
Così, anziché affrontare le situazioni le eviti, per perché non ti senti capaci.
Ti dico che devi smetterla: più eviti, e più confermi a te stesso la tua incapacità.
Inizia ad affrontare le tue paure, un passo alla volta.
- No alle rassicurazioni
cerchi sempre il confronto con glia altri per prendere decisioni o per rassicurarti che stai sulla strada giusta.
Inizia ad agire, affidandoti al tuo istinto.
Chiedere costantemente aiuto e riceverlo, ti conferma ogni volta che ne hai effettivamente bisogno. Butta le stampelle e comincia a camminare da solo.
- Impara a dire NO
Soffri della sindrome del San Bernardo e dici sempre si a tutti?
E’ ora di smettere, perché l’unico che ci rimette sei tu.
Esserci per tutti è un attività che ti stressa e ti toglie spazio e rispetto a te stesso.
Impara a dire di no e a stare lontano da ciò che ti sottrae a te stesso.
Se pensi di aver bisogno di un supporto in più, puoi rivolgerti a un professionista.
La Terapia a Seduta Singola può aiutarti anche in un solo incontro con lo psicologo perché ti permette di eliminare i comportamenti che mantengono in vita il problema e ottenere concreti benefici.
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Riferimenti Bibliografici
Nardone, G. (2013). Psicotrappole. Milano: Adriano Salani.
Rampin, M. (2014). Nel mezzo del casin di nostra vita. Milano: Ponte alle Grazie.
Sellin, R. (2015). Le persone sensibili sanno dire no. Milano: Feltrinelli.
Sono una psicologa che si occupa di consulenze brevi e di TSS: il mio obiettivo è ridurre i tempi della terapia e massimizzare l’efficacia della seduta, offrendo un sostegno focalizzato e concreto per affrontare sia le piccole che le grandi difficoltà della vita