Come imparare dagli errori
Cos’è un errore? Come possiamo imparare dagli errori?
In questo articolo cercheremo di capire significati e valori degli errori.
Significati
“Errare humanum est”, dicevano gli antichi.
Sbagliare fa parte della natura umana, gli errori sono parte integrante delle esperienze di vita.
Siamo esseri fallibili e come tali è sano poter convivere con l’idea di commettere delle imprecisioni che potrebbero portare ad esiti non sempre felici da accogliere.
Il nostro cervello si è evoluto per sbagliare.
“Sbagliando si impara” non è solo un proverbio: il nostro cervello da quando nasciamo è strutturato per fare degli errori e apprendere da essi.
Se osserviamo i processi di apprendimento di un bambino che si applica per andare in bicicletta è possibile notare i numerosi tentativi per trovare il giusto equilibrio.
Le cadute e gli sbandamenti fanno parte del processo di crescita.
Gli errori non rappresentano solo un pericolo ma anche un’opportunità.
Essi ci permettono di sperimentare, di esplorare diverse possibilità per individuare il percorso migliore o la scelta più confacente.
L’errore certamente può avere conseguenze disastrose, negative, se agire con prudenza è necessario per prevenire i rischi, lasciare che la paura di sbagliare ci blocchi è molto rischioso.
Carl Jung diceva “Chi evita l’errore elude la vita”, evitare di sbagliare è impossibile, il primo passo è cominciare a fare pace con la nostra fallibilità.
Il valore dell’errore
Per imparare dagli errori bisogna cominciare a riconoscerli.
Molto spesso si fatica a vederli, osservarli poiché si genera dissonanza cognitiva, cioè uno stato di tensione psicologica ed emotiva dovuto al presentarsi di due pensieri in contrasto fra loro.
Ammettere un errore entra in conflitto con la nostra autostima.
Talvolta attribuiamo ad altri i comportamenti poco corretti piuttosto che ammettere di aver sbagliato.
Tendiamo a ripetere un comportamento che una volta si è dimostrato vantaggioso senza renderci conto che la situazione e il contesto si sono modificati.
La rigidità di pensiero e l’applicazione stabile e fissa di alcune nostre convinzioni ci fanno sbagliare.
Lo psicologo austriaco Paul Watzlawich chiamava questi comportamenti “tentate soluzioni”.
Siamo talmente convinti che ciò che facciamo sia giusto che continuiamo a ripeterlo.
Spostare il punto di vista e accettare i propri limiti è il secondo passo che possiamo attuare per migliorarci ed evolvere.
Per fare questo dobbiamo osservaci con più attenzione.
Strategie in pratica
Partendo dal presupposto che l’errore è utile e ci fa progredire, proviamo ad allenare un pensiero che ci possa condurre ad una visione più costruttiva di ciò che ci può apparire come insuperabile.
Ammettere di aver sbagliato è un importante atto di coraggio e richiede molta apertura mentale e rispetto verso se stessi.
Dedicarsi del tempo per riflettere sulle circostanze e comportamenti praticati è una buona e sana abitudine che ci consente di entrare più in vicinanza con noi stessi, dobbiamo essere complici non punitivi verso i nostri difetti.
Prendere la giusta distanza da ciò che ci preoccupa e ci turba è un aspetto rilevante poiché il rischio è quello di essere inghiottiti da ciò che vediamo poco funzionale ed influisce negativamente sui pensieri orientati alla soluzione.
Investiamo le nostre energie mentali per pensare a ciò che può essere recuperato piuttosto che rimuginare e attirare a noi pensieri dannosi.
Essere coerenti aiuta ad avere un equilibrio fra pensieri e comportamenti, impariamo ad osservare causa e conseguenze di ciò che ci accade e confrontiamoci con altri per condividere idee e pensieri.
Confidarsi con chi non giudica offre opportunità di cambiamento.
Uscire dal perfezionismo è un ulteriore passo necessario per liberarsi dall’idea che lo sbaglio in qualche modo non è consentito.
Qualunque imperfezione è inaccettabile.
Spesso il perfezionismo rappresenta un bisogno di estremo controllo, si cerca di controllare emozioni, pensieri, comportamenti e le performance.
Un atteggiamento più flessibile, pensare in modo meno rigido e prendere in considerazione una vasta gamma di interpretazioni possibili all’errore aiuteranno a gestire meglio emozioni e comportamenti.
Pensare alle risorse, in termini di ciò che si è fatto in passato e che ha funzionato aiuta a sostituire i pensieri improntanti al problema o al fallimento.
Le energie vanno concentrate per motivazione e raggiungimento dell’obiettivo, una buona pianificazione può ridurre gli errori e aiuta a prevenire gli imprevisti.
Imparare ad osservare è una buona abitudine.
Osservare e osservarsi!
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Riferimenti bibliografici
https://psiche.santagostino.it (consultato in data26/09/2022)
https://www.crescita-personale.it/articoli/crescita-personale/psicologia/errore-psicologia.html (consultato in data 26/09/2022)
https://www.lostudiodellopsicologo.it/ (consultato in data 26/09/2022)
Psicologa & Psicoterapeuta in formazione. Specializzata in Potenziamento Cognitivo e Psicologia Scolastica. Ordine degli Psicologi della Lombardia n.03/13262