Blocco dello studente: come la Terapia a Seduta Singola può aiutare
Sei vittima del “blocco dello studente”? Sei nel mezzo della sessione e, per quanto ti sforzi in tutti i modi a concentrarti, ogni tentativo è vano?
La Terapia a Seduta Singola può aiutarti ad affrontarlo!
Pensare di poter risolvere un problema, magari che dura da tempo, in un solo incontro e avere effetti duraturi crea spesso scetticismo e poca fiducia.
Ciascuno di noi ha dei bisogni. La possibilità di soddisfarli in un tempo breve, può diventare una grande conquista sia temporale che psicologica.
La Terapia a Seduta Singola è un metodo, che si pone come obiettivo di fare psicoterapia o consulenza psicologica puntando a raggiungere il massimo da ogni incontro. Si focalizza sui bisogni urgenti della persona utilizzando manovre e interventi che possono, anche in un solo incontro, rendere utile e concreto l’intervento del professionista. Soluzioni su misura, capaci di rendere possibile il cambiamento anche in una sola seduta.
Sarà poi la persona a valutare se pensa di poter affrontare da sola la difficoltà che lo ha portato in terapia oppure scegliere di varcare nuovamente quella “porta”, la porta del terapeuta, che resterà sempre aperta.
Terapia a Seduta Singola: conosciamola meglio
La Terapia a Seduta Singola affonda le sue radici teoriche nel costruttivismo, dando alla persona la possibilità di cercare e costruire nuove realtà e di innescare un cambiamento consequenziale. Un cambiamento nella percezione di se stessi, degli altri e del mondo.
L’idea di una terapia al bisogno può sembrare forte e rivoluzionaria ma in realtà la applichiamo in tanti ambiti della nostra vita. Lo facciamo senza accorgercene. Andiamo dall’oculista perché ci dia una nuova prescrizione di lenti, dal momento che notiamo di non vedere bene da lontano.
Ci rivolgiamo al gommista per sostituire la ruota bucata.
Chiamiamo il dentista per curare una carie.
Funziona così anche per i bisogni psicologici. Certo ci saranno situazioni che necessiteranno di tempi maggiori, ma allo stesso tempo ci saranno problemi risolvibili in tempi brevi.
A fare la differenza sono sia la persona con le sue risorse che lo psicoterapeuta con la sua capacità di porre al centro la persona.
La Terapia a Seduta Singola può essere utile per: ansia, attacchi di panico, fobie specifiche, insonnia ma anche per prendere una decisione, per gestire lo stress o una crisi improvvisa, per avere un confronto.
Superare una prova
Nel 1973 va in scena una commedia del grande drammaturgo napoletano Edoardo De Filippo, “Gli esami non finiscono mai”. Il racconto della vita del protagonista, dal giorno in cui si laurea a quello della sua morte, è segnato dagli infiniti esami che la vita gli riserva in ogni campo.
Ogni giorno siamo chiamati a sostenere una prova. Nel lavoro, nelle relazioni, a scuola, all’università, nella società, in famiglia.
Questo significa fare i conti con ansia e stress. Se poi la posta in gioco è alta, come inseguire il proprio futuro e i propri desideri, la situazione si complica.
Affrontare un esame universitario è un’esperienza impegnativa dal punto di vista emotivo e dello stress. Studiare, ripassare per settimane, mesi e poi concentrare tutto lo sforzo in un unico momento. Pochi attimi in cui ci viene richiesta una prestazione adeguata e capace di centrare l’obiettivo, sia dal punto di vista tecnico che psicologico.
Sostenere un esame significa infatti fare i conti con possibili vuoti di memoria, attacchi di ansia, imbarazzo. Sensazioni dovute alla paura di non essere preparati abbastanza, al modo in cui si studia, al tempo che si dedica all’esame. Una vera e propria sfida per la nostra mente e per il nostro organismo.
Nel momento in cui si conosce la data dell’esame, si iniziano a sperimentare diversi livelli di stress, la cui intensità varia all’avvicinarsi della prova. Il corpo e la mente vivranno dunque molti momenti di alti e bassi per gestire la tensione a lungo termine.
Lo stress infatti ci mette in allerta da un pericolo imminente, tempi prolungati richiedono pertanto un’adeguata padronanza della situazione e una corretta capacità di autoregolarsi.
L’ansia da esame è innanzitutto legata al fatto che un esame è una prova che prevede la valutazione di terze persone, i docenti, e la valutazione significa essere esposti al giudizio altrui. Un’ansia da prestazione che può colpire tutti, in maniera più o meno intensa.
Talvolta poi l’apprensione per la prova orale sembra essere maggiore rispetto a quella per la prova scritta perché mette in gioco rischi più alti per lo studente legati ad una esposizione più diretta.
Terapia a Seduta Singola e blocco dello studente
Prepararsi psicologicamente ad affrontare un esame è compito necessario ma non di certo semplice.
Questo non significa sottovalutare o ignorare lo stress ma riconoscere se è normale o eccessivo. Lo stress eccessivo può arrivare ad esprimersi con attacchi di panico, crisi di pianto, somatizzazioni, blocchi emotivi.
Il primo passo dunque è riconoscere lo stato ansioso che accompagna la paura degli esami. Stato che si manifesta in sintomi, disturbi fisici e psicologici che possono sfociare in una serie di comportamenti che penalizzano il rendimento dello studente che si ritroverà dinanzi al docente in uno stato confusionale e bloccato nell’esprimere tutto quanto ha assimilato.
“La paura è sempre inclinata a vedere le cose più brutte di quelle che sono”, diceva il poeta latino Tito Livio.
Un singolo incontro inoltre può aiutare la persona, in tal caso lo studente, a individuare quei comportamenti, quegli atteggiamenti, quelle azioni, ripetuti e consolidati, che tendono a mantenere il problema e lo possono far addirittura peggiorare nel tempo.
Le tentate soluzioni sono spesso l’unica modalità che sia ha a propria disposizione per affrontare una difficoltà. Sono automatismi che attiviamo per risolvere un problema.
Evitamento, eccessivo controllo e parlare tanto della propria ansia sono le soluzioni più comuni che la persona mette in atto quando vive il “blocco dello studente”
Un incontro di Terapia a Seduta Singola tocca tre momenti importanti:
- Definizione del problema in termini operativi e individuazione dell’obiettivo al quale la persona punta. Obiettivo che deve essere SMART (Specifico, Misurabile, Attribuibile, Realistico, Temporalmente definito);
- Individuazione delle eccezioni positive per capire quali risorse sono state usate dalla persona e indagine delle tentate soluzioni;
- Riassunto di quanto emerso e prescrizione di un compito o di un esercizio.
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Riferimenti bibliografici
Bartoletti A, Lo studente strategico, Milano, Ponte alle Grazie, 2013
Cannistrà, F., & Piccirilli, F., Terapia a seduta singola. Principi e pratiche. Firenze, Giunti, 2018
Psicologa, Mediatrice Familiare, Esperta in Scienze Forensi