Menu
X
image

Come creare dei buoni propositi che funzionino

Quando arrivano i buoni propositi?

Ogni anno all’arrivo del fatidico “10…9…8”, prima della mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno, si pensa a tutto ciò che abbiamo fatto nei 365 giorni appena trascorsi. Ci prepariamo alla lista dei buoni propositi che butteremo giù nei primi giorni del nuovo anno.

Scrivo nel penultimo giorno di un anno che ci ha visti protagonisti di moltissimi eventi. Il passaggio da pandemia da Covid-19 a endemia, la guerra in Ucraina, la morte della Regina Elisabetta dopo 70 anni di regno, la vittoria della Francia ai mondiali di calcio del Qatar, l’elezione del primo Presidente del Consiglio donna nel nostro Paese, la scoperta del Metaverso che segna l’inizio del secondo tempo di facebook.

Con il nuovo anno arriva inesorabile anche il desiderio di cambiare qualcosa nella nostra vita.

È come se ci sentissimo più motivati e pronti al cambiamento.

Più aperti alle novità.

Più desiderosi di nuovi o ambiziosi progetti sui quali concentrare le nostre energie e forze.

Può trattarsi anche di obiettivi piccoli ma per noi importanti. Migliorare il nostro stile di vita, le relazioni o la condizione professionale.

Alzi la mano chi non ha mai detto: “Quest’anno mi iscrivo in palestra…”, “Quest’anno voglio viaggiare di più…”, “Quest’anno smetterò di fumare…” e così via.

Alzi la mano chi non ha mai compilato la sua lista di buoni propositi a inizio anno. Si tratta quasi di una tradizione che, a livello psicologico, rappresenta una vera e propria rinascita. Migliorare aree della nostra vita, abbandonare delle abitudini, dare il via a tutte quelle cose che sono state a lungo rimandate.

Spesso però la cosa più difficile non è crearli i buoni propositi, bensì mantenerli nel tempo.

Abramo Lincoln disse: “Il modo migliore per predire il tuo futuro è crearlo”. E lui lo creò, desiderando e attuando l’abolizione della schiavitù negli Stati Uniti nel 1865.

Il significato psicologico dei buoni propositi

Quando un nuovo periodo si avvia, sentiamo la possibilità di far nascere altre opportunità, di curare le imperfezioni e gli errori che ci hanno accompagnato o visti protagonisti nel nostro passato.

Il lunedì, l’arrivo della primavera, l’ingresso della stagione autunnale, l’inizio del nuovo anno sono di solito momenti iconici. Periodi ideali per riflettere, fare bilanci, lanciarsi in nuovi progetti.

Quando fissiamo dei nuovi propositi è come se ci vedessimo riconosciuta una seconda possibilità, la possibilità di voltare pagina. È come se ci venisse dato in dotazione dell’altro tempo per fissare i nostri traguardi. Questo ci consente di prepararci agli eventi futuri e avere un piano B in caso di imprevisti o fallimenti.

In noi c’è un innato bisogno a progredire, ad andare avanti. I buoni propositi ci permettono di salvaguardare la nostra esistenza e di guardare e ambire ad una versione migliore di noi stessi.

I buoni propositi (se buone sono le loro prerogative e dopo lo vedremo!) ci permettono di coltivare la nostra motivazione al cambiamento.

Ci aiutano a prendere il controllo della nostra vita attraverso l’attuazione di piccoli gesti.

Ci portano a nutrire maggiore fiducia in noi stessi quando sentiamo di aver raggiunto e realizzato il nostro obiettivo.

Soprattutto rappresentano la capacità di individuare nuove strategie, finalizzate a mantenere o migliorare la nostra condizione.

I buoni propositi sono in realtà i nostri desideri.

Definirli può avere un grande impatto sia sul nostro comportamento che sul nostro stato d’animo perché iniziare a pensare significa attivarsi.

Ci invitano a migliorare, a creare nuove sfide. Costruirli significa avanzare e ampliare ciò che sappiamo e siamo.

Quando la nostra mente immagina uno scopo da raggiungere in maniera positiva e orientato al nostro benessere, si attiva mettendo in atto tutte le risorse necessarie.

Perchè falliscono i buoni propositi?

La magia dei buoni propositi spesso però fallisce miseramente.

La difficoltà a perseguire intenzioni che vanno nella direzione del cambiamento è cosa comune e ci pone dinanzi diversi interrogativi.

Fissiamo i buoni propositi nel momento giusto per noi?

Ci appartengono davvero?

Li formuliamo in maniera specifica, realistica e non generica?

Cerchiamo di tradurre un obiettivo generico, ad esempio “Quest’anno cambio vita…”, in azioni concrete e quotidiane?

Cerchiamo di attuarli con un certo metodo?

Teniamo conto davvero delle nostre capacità e dei nostri mezzi?

I buoni propositi vanno adeguati sempre al proprio quotidiano.

Vanno fissati alla propria realtà e trasformati, passando per prove, fallimenti e successi, in consuetudini e azioni nuove e praticabili.

Una volta definiti, i buoni propositi, vanno osservati per capire cosa ci dicono di noi e dell’immagine che abbiamo di noi, della direzione che vogliamo intraprendere e della nostra capacità di “stare con i piedi per terra”.

Darsi un tempo poi ci permette di verificare passo dopo passo i nostri progressi e di aggiustare il tiro in corso d’opera. Questo significa che segnare nella mia agenda sensoriale un inizio e una fine per il raggiungimento di un obiettivo, mi permetterà di verificarne i risultati intermedi e rafforzare così autostima e motivazione oppure decidere di cambiare strategia di attuazione o addirittura l’obiettivo stesso.

Realistico. Misurabile. Raggiungibile. Un buon proposito dovrebbe essere questo.

Quando un obiettivo è poco definito, perché magari descrive un’aspirazione generica, “Vorrei stare bene…”, “Vorrei essere felice…”, è necessario trasformarlo in azioni concrete.

Questo richiede consapevolezza e buona conoscenza di sé e dei propri meccanismi sia interiori che esteriori. Ma soprattutto ci può dare la possibilità di vedere realizzato qualcosa della nostra lista.

E tu hai segnato già i tuoi buoni propositi?

Contattaci!

Conosci il nostro servizio gratuito di consulenza psicologica a Seduta Singola?

Chiedi aiuto agli psicologi di www.onesession.it:  prendi appuntamento compilando il form (clicca qui) e consulta le nostre pagine social di Facebook e di Instagram.

Riferimenti bibliografici

https://www.flaviocannistra.it/2019/03/27/come-creare-obiettivi-smart-in-terapia-breve/

 

No Tag have Found!
Back To Home

Privacy Policy

Cookie Policy

© 2022 Italian Center for Single Session Therapy srls - Piazza Comitato Lib. Nazionale, 5 - 00015 Monterotondo (RM) - PIVA: 14156091002 Onesession. UOUAPPS