Come gestire il conflitto sul posto di lavoro
Il conflitto nel lavoro
Non esistono storie e relazioni senza conflitto.
Il conflitto è una discordia sociale causata da differenze reali o percepite. Può riguardare interessi, identità, valori.
Uno dei luoghi in cui trascorriamo molto del nostro tempo e in cui si registrano più attriti è sicuramente il luogo di lavoro.
Chi di noi non ha almeno un aneddoto da condividere a tal proposito?
Nei contesti di lavoro, i conflitti possono impattare fortemente sia sul benessere e sulla salute mentale, sia sulla performance lavorativa delle persone. Lo stress esercita infatti un effetto determinante sugli aspetti cognitivi ed emotivi degli individui e pertanto sul loro rendimento.
Le cause possono essere dovute a questioni attinenti i compiti lavorativi (obiettivi, decisioni, procedure…) oppure aspetti relazionali e interpersonali (tratti caratteriali, stile comunicativo…).
Il conflitto che nasce da questioni attinenti i compiti lavorativi ha una funzione positiva quando da esso nasce il confronto tra punti di vista differenti e la possibilità di trovare innovative soluzioni comuni. Questo perché gli interessi sono negoziabili e quindi il compromesso o la prevalenza del più forte sono la soluzione.
Il conflitto che nasce da aspetti relazionali e interpersonali nasconde invece molte insidie, in quanto legato ad aspetti più complessi da cambiare e mediare. Identità e valori non sono infatti negoziabili e le soluzioni richiedono procedure più complesse basate sul riconoscimento, la discussione, il ragionamento. Questi sono di fatto conflitti più complessi e spesso laceranti.
Le discussioni o incomprensioni sul lavoro possono nascere tra colleghi di uno stesso team, tra professionisti di team diversi o tra te (e/o i tuoi colleghi) con il capo.
Stress, diminuzione della produttività, rallentamento delle attività, compromissione del benessere fisico, psichico e sociale. Sono queste le principali conseguenze dei conflitti e delle discussioni sul lavoro che riportano all’importanza, come sottolineato dagli psicologi delle organizzazioni aziendali, di saper trasformare qualcosa di fisiologico in nuove risorse.
Cause e conseguenze del conflitto
Trascorriamo molto tempo a lavoro a contatto con colleghi. Le cause di conflitto possono essere svariate, dalle più banali alle più importanti e possono sfociare in vere e proprie divergenze.
Perché nascono le discussioni sul lavoro?
- Personalità inconciliabili. Ciascuno di noi ha una propria visione, un proprio sistema di valori e credenze e un proprio modo di affrontare le situazioni e gestire le attività. Non sempre troviamo colleghi con affinità caratteriali e personali;
- Difficoltà comunicative. Le persone comunicano il messaggio da trasmettere in modo diverso e con un livello di sensibilità differente;
- Stress e pressione psicologica. Alcuni dei fattori scatenanti dello stress possono essere legati ad una scorretta distribuzione dei compiti, ad un conflitto lavoro/famiglia, ad una iniquità organizzativa, ad una insicurezza lavorativa, alla presenza di condotte di mobbing, alla soddisfazione lavorativa, allo stile di leadership preminente, ad uno squilibrio tra sforzo e ricompensa.
- Eccessiva competitività. Una sana competizione rende le persone più propense ad ottenere prestazioni migliori e persino a collaborare in maniera più proficua. Quando la competizione travalica i confini rende le persone ostili tra loro e le spinge a vedere gli altri come avversari piuttosto che come collaboratori.
Le discussioni non risolte hanno conseguenze importanti sulla persona e si manifestano attraverso lo stress che è una risposta psicofisica dell’organismo.
A livello psicologico gli stati sperimentati riguardano vissuti di insoddisfazione, affaticamento, tensione, rabbia, ansia, depressione, perdita di prospettiva e progettualità, difficoltà di concentrazione.
Sul piano fisiologico possono apparire sensazione di fatica/stanchezza, tensione muscolare, difficoltà digestive, difficoltà del sonno, aumento nel consumo di alcool o farmaci, modifica dell’appetito.
Per quanto riguarda il livello comportamentale si manifesta una diminuzione dei contatti sociali, riduzione del desiderio sessuale.
Il burnout è uno stato di esaurimento emotivo dovuto all’esperienza di stress cronico nell’ambiente lavorativo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito il burnout tra i fattori che influenzano negativamente lo stato di salute della persona.
Come litigare in modo utile e positivo?
Mi piace molto una frase della scrittrice statunitense Amy Tan: “Se vuoi cambiare il tuo destino, cambia il tuo atteggiamento”. Questa frase riporta all’idea che possiamo modificare il corso delle cose e diventare padroni del nostro agire e delle conseguenze che da esso derivano.
Abbiamo il potere di orientare le nostre relazioni alla crescita e alla dinamicità.
Un importante punto di partenza è che, nonostante le cause del disaccordo possono essere molto differenti, è determinante non perdere mai di vista gli obiettivi da raggiungere, sia a livello individuale sia di gruppo.
Come gestire strategicamente i conflitti sul lavoro?
- Comunicare in maniera chiara e diretta significa ridurre drasticamente le incomprensioni;
- Essere aperti e disponibili a trovare un punto di incontro. Questo significa non restare ostili ma propensi alla ricerca di una soluzione efficace;
- Provare a comprendere i bisogni e le esigenze della persona che si ha di fronte;
- Capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle altrui;
Non rimandare le discussioni, anche se spinose, ma affrontarle. Matteo Rampin, psichiatra e psicoterapeuta specializzato in problem solving, « la nostra mente evita di confrontarsi con ciò che ci minaccia. Il problema è che, facendo gli struzzi e non affrontando i problemi, si rischia di ingigantirli a dismisura dentro la nostra testa.».
Per fare questo è necessario aver chiaro qual è l’obiettivo da raggiungere. Talvolta quello che desideriamo è solo affermare la nostra posizione. Se il nostro scopo non è prevalere sull’altro, ma risolvere un problema, diventerà prioritario prestare attenzione alle strategie sopra richiamate.
Il confronto ha sempre una connotazione positiva, perché porta le parti a scambiarsi punti di vista nel desiderio di costruire qualcosa; è la discussione e lo scontro a essere lesivo, inconcludente e deleterio. Discutere in modo sano permette di crescere insieme, superare le difficoltà per un bene comune e rafforzarsi come persone e colleghi.
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Psicologa, Mediatrice Familiare, Esperta in Scienze Forensi