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Come superare la fine di una relazione d’amore

Quando ci innamoriamo, è probabile, si crei in noi la speranza che quella relazione possa durare per sempre.

Speriamo che sia la volta buona, che ci sia qualcosa di diverso. Immaginiamo che nulla possa mai succedere a quel rapporto. Solo che a volte le cose possono succedere e così le storie, anche quelle che sembravano essere molto solide, giungono al termine.

Una rottura porta alla rovina di una perfetta fusione di idee, ideali e convinzioni condivise, divenendo dolorosa da superare. I piani sono cambiati e il futuro all’improvviso ha spazi vuoti lì dove c’erano cose felici.

La fine di una favola

La maggior parte delle persone avrà sperimentato almeno una volta nella vita la speranza che quella relazione potesse durare per sempre e il conseguente dolore di un finale diverso da quello atteso.

A seguito di una tale delusione è normale chiedersi quando e se tutto quel dolore potrà mai sparire e come, eventualmente, superarlo.

La fase in cui le relazioni romantiche giungono al termine è stata collegata ad una serie di impatti psicologici e psicosociali negativi, che compromettono la salute fisica e mentale. Poche cose feriscono come la fine di una relazione.

Rabbia, sofferenza, bassa autostima, insonnia, isolamento, paura, impotenza nel guardare ad un nuovo futuro, sono solo alcune delle possibili sensazioni che possono essere provate a prescindere dalle dinamiche con le quali avviene una rottura.

Nuovi inizi per te stesso

Esiste sempre, però, un’altra faccia della medaglia, ed è a quella che voglio invitarvi a rivolgere lo sguardo.

La fine di una storia d’amore può offrirci, infatti, nuove possibilità, tra cui quella di imparare lezioni su noi stessi, sulle relazioni, sull’amore, sul compromesso, sulla comunicazione e sulla fiducia.

Diverse ricerche hanno infatti evidenziato che la fine di un legame può essere vissuta anche come un’opportunità di regolare emozioni, affrontare lo stress relazionale e perseguire in relazioni future in cui i bisogni vengano soddisfatti.

La delusione, può spingerci a porci delle “corrette” domande e ci aiuta a conoscerci meglio rispetto alle nostre esigenze, favorendo una crescita personale.

Inoltre, essa aumenta la consapevolezza, grazie la quale possiamo evolvere e rinnovarci, cogliendo l’occasione per ritrovare l’unica persona che conta davvero nella vita, noi stessi!

Del resto, bisogna pur ricordarsi che “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”.

Per cui anche un’esperienza traumatica e dolorosa come quella che si vive con la fine di una relazione può portare a nuovi scenari inaspettati e, perché no, delle volte anche migliori.

Ricominciare? Si può!

Ricominciare significa ripartire, trovare soluzioni efficaci e utili per dare il giusto peso nel presente, all’esperienza del passato. Di seguito alcuni consigli pratici per superare la fine di una relazione:

Esprimere emozioni: non importa che siano negative, le emozioni vanno espresse. Ritagliare del tempo per vivere le emozioni, per soffrire, per piangere, permette anche di attraversarle e superarle. Reprimere le lacrime, soffrire in silenzio potrebbe solo aumentare la percezione del disagio.
Attenzione però!

È preferibile che ci siano dei momenti in cui dedicarsi all’espressione di queste emozioni, senza che invadano l’intera giornata.

Confidarsi: trovare un amico, un familiare, una persona con cui confidarsi, che ci faccia sentire compresi, aiuta ad esternalizzare pensieri e idee che si hanno all’interno.

Parlare dell’accaduto e di quello che si prova, può, talvolta offrire anche un cambio di prospettiva, permettendo di vedere in modo più chiaro aspetti della relazione e di valutare che, forse, non era cosi perfetta come si credeva.
Anche qui però va fatta una precisazione.

Se parlare porta maggiori sentimenti di ansia e non fa andare avanti in una prospettiva di crescita personale, ma bensì lascia imprigionati solo al passato relazionale, allora è meglio non socializzare troppo la sofferenza.

Un passo per volta: è importante cercare nuove fonti di interesse. Creare obiettivi personali, professionali, relazionali e concentrarsi per raggiungerli aiuta a sentirsi meno persi.

Per facilitare la ricerca di nuovi obiettivi può essere utile riflettere su quale possa essere il primo piccolo passo da fare per ritrovare se stessi.

Questo permette di immaginare man mano le diverse azioni da compiere (e se possiamo immaginarlo, possiamo anche farlo!).

 

Quando, però, si avverte che la fine di una relazione provoca una sofferenza talmente invalidante da condizionare la propria quotidianità fino a limitarla e in alcuni casi a bloccarla, può diventare necessario chiedere aiuto ad uno psicologo.

Le terapie brevi sono senz’altro un mezzo importante che consente di riprendere in mano la propria vita il prima possibile. Diverse ricerche mostrano che anche una sola seduta può essere sufficiente.

Sul sito di Onesession troverai diversi psicologi formati in terapia a seduta singola.

Bibliografia
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– Carter, K. R., Knox, D., & Hall, S. S. (2018). Romantic breakup: Difficult loss for some but not for others. Journal of Loss and Trauma, 23(8), 698-714.
– Wrape, E. R., Jenkins, S. R., Callahan, J. L., & Nowlin, R. B. (2016). Emotional and cognitive coping in relationship dissolution. Journal of College Counseling, 19(2), 110-123.
– Field, T. (2017). Romantic Breakup Distress, Betrayal and Heartbreak: A Review. Int J Behav Res Psychol, 5(2), 217-225.
– Kazan, D., Calear, A. L., & Batterham, P. J. (2017). A Systematic Review of Controlled Trials Evaluating Interventions Following Non-Marital Relationship Separation. Journal of Relationships Research, 8.

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