Come superare un trauma: 8 strategie utili
E’ possibile superare un trauma? Come?
In questo articolo approfondiremo cos’è il trauma e vedremo dei consigli utili per poterlo superare.
Si considera Trauma (dal greco “rottura, ferita”), l’esperienza imprevista diretta o indiretta di un evento, isolato o ripetuto, in cui ci si è sentiti in grave pericolo e impossibilitati a reagire.
Quell’evento probabilmente rimarrà nella memoria come trauma, producendo un cambiamento nella vita della persona, tale da esserci un prima e un dopo nella sua storia. È comune, infatti, sentir dire: “La mia vita prima era…. dopo invece…”, “Prima guidavo, da quel momento non più”, “Dopo quanto accaduto ho troppa paura di rivivere la stessa cosa”.
Un trauma porta insicurezza, ansia, rabbia, paura, vergogna, tristezza, senso di colpa, vulnerabilità e senso di impotenza.
Quale evento può generare un trauma?
Qualsiasi… Nel senso che non tutti gli eventi spiacevoli diventano traumi, ma ogni evento ha in sé un potenziale fattore di rischio traumatico, perché ogni ferita piccola o grande, invisibile e visibile, rivolta a sé o ad una persona cara, in base a come è vissuta dai protagonisti potrà diventare un trauma oppure no.
Dunque, non è l’evento X in sé e per sé a generare un trauma, ma la reazione soggettiva che la persona ha difronte alla minaccia, in quel momento storico della sua vita. Per questo non è possibile paragonare e giudicare i traumi, perché un evento può diventare uno spartiacque per me ma non per altri e viceversa. Pensiamo a un incidente, a un abuso, alla morte del proprio cane, a una diagnosi di malattia. C’è chi si sentirà perso, fragile, in colpa, senza la possibilità di aver scelto né di scelta futura, immaginerà scenari tortuosi e traumatici, alternerà rabbia, tristezza e solitudine. Vivrà un lutto, il lutto della vita precedente all’evento X.
Anche stress cronici di vita quotidiana, nella coppia o al lavoro, se non elaborati e gestiti, possono essere traumatizzanti e sviluppare finanche sintomi da disturbo post traumatico da stress (PTSD).
Alcuni accadimenti invece sono oggettivamente traumatici. L’11 Settembre 2001 o la Pandemia Covid-19, hanno avuto un impatto tale da esserci una vita che si conduceva prima e una dopo.
Lascio fuori dal discorso oggi i traumi complessi, costituiti da traumi cumulativi che non sempre hanno un evento spartiacque, e che richiedono uno spazio a parte.
Quali sono gli effetti di un trauma?
Quando abbiamo paura, attiviamo automaticamente dei meccanismi di difesa: attacco, fuga e congelamento, che condizionano scelte, pensieri, corpo ed emozioni in egual misura. Queste reazioni inconsapevoli e spontanee di sopravvivenza rimangono attive anche passato il momento di emergenza e pericolo. La persona si trova in allerta permanente, come se dovesse accadere improvvisamente qualcosa di spiacevole. Questi agiti creano reazioni fisiologiche, neurologiche ed emotive disfunzionali che coinvolgono ogni area psicofisica, sociale e cognitiva.
Il cervello e il corpo memorizzano la reazione di difesa e l’evento in ogni sua parte, creando una traccia che si riattiva ad ogni stimolo associato all’evento. Proprio come le tracce di un CD, al numero 5 corrisponderà sempre la canzone registrata. E allora possono manifestarsi:
- Pensieri e sogni o incubi ricorrenti, involontari e intrusivi associati all’evento traumatico
- Flashback, ossia improvvisi ricordi, in cui la persona percepisce suoni, odori, contatti, emozioni… come se l’evento, o parte di esso, stesse riaccadendo
- Livelli anomali di ormoni deputati alla gestione di stress e paura, che a lungo andare favoriscono stati emotivi negativi, emicranie e disagi gastrointestinali, patologie croniche, difficoltà mnemonica e di apprendimento, amnesie, dissociazione
- Disturbi del sonno e dell’alimentazione
- Ansia, Attacchi di panico, Fobie, Depressione
Gli effetti possono essere persistenti e invalidanti. Quando ciò accade la persona rimane incastrata nel passato, vivendo con grande difficoltà la possibilità di costruire un futuro desiderato. A lungo andare l’evento perde cronologia e coerenza all’interno della propria storia.
Questa atemporalità reattiva non permette alla persona di:
- essere vicino alla sua realtà quotidiana, nel qui ed ora,
- attingere alle sue risorse e ai punti di forza che le hanno permesso di sopravvivere fino a quel momento,
- vivere ma solo di arrancare.
È possibile superare un trauma?
Certo, ma serve affrontare e gestire il dolore, per rendere innocuo quel ricordo. Per fare dell’evento traumatico un passato che non impatti nel presente. Potremmo dire che il CD è riscrivibile, inserendo in archivio la traccia passata.
La maggior parte delle volte riusciamo a superare gli eventi che mettono a dura prova la nostra persona, esercitando le risorse necessarie per ripartire. Tuttavia, a volte si agiscono risoluzioni disfunzionali e che spesso bloccano le risorse e la possibilità di superarlo.
I 5 errori più comuni per superare un trauma
- Controllare i pensieri e voler dimenticare l’evento traumatico. Perché si ha paura di riviverlo. Ma, pensare di non pensare è pensare il doppio. Il nostro cervello per sapere a cosa non pensare deve pensare a cosa non dovrà pensare. Ma facendo così avremo sempre davanti ciò che non vogliamo, con la doppia fatica di combattere per non pensarlo. Ti conviene?
- Evitare tutte le situazioni che ci fanno ricordare o che attivano paure associate al trauma. Più evitiamo più aumenteranno le cose da evitare, perché aumenta la paura e la sensazione di impotenza. Fino ad impedirci di essere davvero liberi di scegliere. Evitare è come quella persona che gli dai un dito e si prende tutto il braccio. Ecco, lei è “evitare”.
- Chiedere rassicurazioni. Il senso di colpa di non farcela esige aiuto. L’ansia e il senso di vulnerabilità ci impongono di dipendere da qualcuno, dicendoci che da soli non possiamo riuscirci. Alimentiamo il nostro senso di incapacità e la consapevolezza nell’altro che non siamo in grado. Vorremmo che tutto si risolvesse automaticamente. Eppure, siamo nati per essere protagonisti della nostra vita.
- Abusare di sostanze o psicofarmaci, oppure tuffarsi nel lavoro per non pensare e non parlarne. La vergogna assale e si è ipersensibili e si vuole non esserlo.
- Credere che passato e imprevisti dolorosi ci condizioneranno per sempre, senza avere la possibilità cambiare le carte in tavola.
Cosa fare allora?
Usa le 8 strategie
- Prima di tutto, comprendi che superare la situazione, non dipende semplicemente dalla voglia che si ha, ma dal fatto che si ha bisogno di tempo e di aiuto.
- Chiediti: “come ho fatto a resistere fino ad oggi?” Quali capacità e risorse hai messo in atto?
- Sii gentile con te e grata/o a te stessa/o per quanto hai fatto e provato a fare.
- Fai qualcosa di nuovo ogni giorno. Riscoprirai risorse sepolte, ironia, sorriso.
- Dedicati del tempo piacevole per te e crea delle routine, ridanno sicurezza.
- Accetta che non tornerà tutto come prima, ma c’è un nuovo te da sperimentare.
- Accetta di aver bisogno di riscoprire chi sei al di là degli eventi e costruisci un futuro senza condizionamenti, un nuovo presente e nuove consapevolezze.
- Esprimi ciò che vivi e hai vissuto. Ascolta la musica, torna a dipingere, scrivi…
Raccontarsi mentre ci si riscopre pieni di risorse è importante, perchè bisogna passare il guado che fa paura. Non temere di doverne “parlare”. Se lo fai con un professionista sarai al sicuro nel guardare la tua storia e riscriverla. Ci sono tanti modi di parlare e narrarsi per ridare la giusta collocazione agli eventi, cronologicamente ed emotivamente, integrare la tua storia, la tua persona.
Il passato non puoi cambiarlo. Ma puoi scegliere come costruire il tuo domani a partire dal tuo Oggi.
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Riferimenti bibliografici
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