L’attacco di panico: Fuggi o combatti?
Che cos’è l’attacco di panico?
L’ansia è il problema più diffuso e più comune al giorno d’oggi: stando alle ricerche, almeno 2 persone su 3 dichiarano di vivere uno stato ansioso e di esserne condizionati.
Tipicamente l’ansia è caratterizzata da una serie di sintomi fisici che possono acuirsi nel tempo o in alcune situazioni specifiche, fino a sfociare in attacchi d’ansia o, nel peggiore dei casi, in attacchi di panico.
Ti è mai capitato di avere un attacco di panico?
Immagino che sia stata un’esperienza terribile, che ti ha colto alla sprovvista, almeno la prima volta.
Il primo attacco di panico ti coglie impreparato, ti spaventa ed sviluppa in te la paura che se ne verifichi un secondo.
Il disturbo da attacchi di panico nasce nel momento in cui gli episodi diventano ricorrenti e si verificano in determinate circostanze o rispetto a singoli eventi.
Per esempio l’attacco di panico ti è venuto la prima volta quando eri fuori casa, da solo, in un posto che non conoscevi. Hai avuto paura e da quel momento hai deciso, per paura di subire ancora quelle sensazioni, di non andare più in posti che non conosci da solo.
Ecco. La “paura della paura” ti ha frenato e ha creato un circolo vizioso in cui sei invischiato e che non riesci a disinnescare. Sei costretto a evitare tutto ciò che ti spaventa, luoghi, situazioni, mezzi pubblici etc, fino a compromettere la tua quotidianità.
Non solo. Trovi un escamotage per non precluderti completamente la possibilità di uscire e allora chiedi aiuto – agli amici, ai familiari –perché da solo non ce la fai.
Se soffri o hai sofferto di un disturbo da attacchi di panico, riconoscerai alcuni di questi sintomi:
- palpitazioni o tachicardia (il cuore batte a mille)
- tremori (fini e diffusi, oppure a grandi scosse)
- sudorazione intensa
- sensazione di rimanere senz’aria o di avere difficoltà a respirare
- dolore o fastidio al petto (a volte come fosse un infarto)
- nausea, conati di vomito o disturbi addominali
- vertigini, sbandamenti o sensazione di svenimento
- sensazione di irrealtà (derealizzazione) o di essere distaccato da te stesso (depersonalizzazione)
- paura di perdere il controllo o di “impazzire”
- paura di morire
Fuggi o combatti?
La prima reazione ed anche la più comune è quella di ricorrere ai farmaci. Del resto se hai l’ influenza, un dolore allo stomaco o un piede dolorante, ricorri al medico e ai suoi consigli, perchè non farlo anche nel caso dell’attacco di panico, se si manifesta per lo più a livello fisico?
Il farmaco può essere utile in alcuni casi, ma è possibile scegliere di intraprendere –in concomitanza- anche un percorso terapeutico.
Quando farlo?
Quando gli attacchi di panico non sono cosi invalidanti da chiuderti dentro casa;
Se sei motivato ad affrontarli;
Perchè combatti invece di fuggire.
Gli antichi sumeri affermavano: “La paura evitata diventa timor panico, la paura guardata in faccia diventa coraggio.”
Evitare, evitare, evitare!
Forse penserai che non è possibile ma ci sono alcune cose che potresti evitare di fare e che potrebbero rivelarsi utili per far fronte all’attacco di panico:
- Chiedere aiuto: ogni volta che chiedi aiuto confermi a te stesso di non essere in grado. Ci sono tante persone pronte a tenderti la mano ogni volta che ne hai bisogno e questo è bello, ti dice che sei circondati da persone che ti vogliono bene; ogni volta, però, che chiedi a aiuto stai dicendo a te stesso che non sei in grado di affrontare la situazione da solo, che non sei capace e il suo senso di efficacia diminuisce.
- Parlare: ogni volta che ti sfoghi in merito alle tue paure, ti senti meglio. Sul momento, il fatto di parlarne ti scarica, ti rilassa e sembra andare tutto bene. Poi? Dopo averne parlato, sul lungo periodo ti è utile ? Il parlare agisce sulla paura come il concime sulle piante: più parli e più la paura cresce.
- Evitare: sei ormai un esperto nell’evitare quello che ti fa paura e allora ti chiedo di evitare di evitare: più eviti e più confermi la pericolosità della situazione; più eviti e più confermi a te stesso di non essere in grado di affrontarla.
Non è facile superare da soli l’attacco di panico ed è per questo che ti invito a rivolgerti a un professionista, uno psicologo qualificato.
Sul sito www.onesession.it, per esempio, è presente un elenco di professionisti formati in Terapia a Seduta Singola che potranno aiutarti a raggiungere i risultati sperati, anche in un singolo incontro; ebbene si, anche una sola seduta con il terapeuta potrebbe apportare benefici, individuare le tue risorse e aiutarti a priorizzare l’obiettivo da raggiungere.
Bibliografia:
www.riza.it
Cannistrà F., Piccirilli F. (2018), Terapia a seduta singola. Principi e pratiche. Giunti Psychometrics
Nardone, G. (2016) La terapia degli attacchi di panico. Ponte alle Grazie
Nardone, G. (2016) Paura, panico, fobie. La terapia in tempi brevi. TEA
Sono una psicologa che si occupa di consulenze brevi e di TSS: il mio obiettivo è ridurre i tempi della terapia e massimizzare l’efficacia della seduta, offrendo un sostegno focalizzato e concreto per affrontare sia le piccole che le grandi difficoltà della vita