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Lo psicologo nelle aziende: perchè è utile?

Quando pensiamo al connubio psicologo e aziende, pensiamo facilmente agli aspetti di reclutamento e selezione del personale. Ma ciò che ci viene facilmente in mente, non è forse riduttivo rispetto a ciò che ci può davvero essere utile?

In questo articolo poniamo l’attenzione su altri, quanto importanti aspetti a favore dello psicologo nelle aziende: dalla cura del benessere individuale del lavoratore, al miglioramento dell’ambiente organizzativo e della performance.

Benessere mentale e performance

Lo psicologo nelle aziende può intervenire su diverse problematiche inerenti il benessere mentale e il lavoro, quali stress, burnout e ansia.

In Italia la metà dei lavoratori riporta di non sentirsi a proprio agio sul posto di lavoro. Oltre il 10% avrebbe sperimentato vissuti legati a stress lavoro correlato, quali affaticamento cronico, difficoltà di concentrazione e irritabilità.

Nei casi più gravi i sintomi possono configurarsi come “burnout”, definito dall’OMS come sindrome da stress cronico mal gestito. Questa condizione si caratterizza per esaurimento emotivo, disinvestimento lavorativo e ridotta efficacia professionale. Inoltre pone l’attenzione sull’importanza di interventi tempestivi e preventivi sui posti di lavoro.

Tali condizioni non solo riducono la qualità della vita dei lavoratori, ma hanno anche un impatto negativo sulla produttività aziendale, aumentando l’assenteismo e il turnover. La possibilità di poter accedere ad un colloquio con uno psicologo aziendale può aiutare a ridurre (e prevenire) queste problematiche, aumentando anche la produttività e la qualità del lavoro svolto: una persona che sta bene lavora in maniera più efficace ed è maggiormente in grado di accedere alle proprie capacità creative e di problem solving.

La formazione e il team

Uno psicologo in azienda può avere un ruolo fondamentale nel monitorare bisogni e necessità aziendali in termini di formazione e sviluppo. Gli psicologi sono in grado di effettuare valutazioni accurate dei bisogni formativi attraverso analisi delle prestazioni, valutazione dei feedback e conduzione di interviste ad hoc. Questo risponde alla necessità della formazione continua in azienda ponendo attenzione non solo alle competenze tecniche, ma anche alle competenze trasversali, sempre più rilevanti nel mondo del lavoro.

Attraverso la raccolta dei dati lo psicologo aziendale può progettare programmi di formazione specifici su temi cruciali come la comunicazione efficace, la gestione dei conflitti e il lavoro in team. Quante volte abbiamo sperimentato la situazione in cui un progetto aziendale è rimbalzato da reparto a reparto, con una mancanza di visione globale che porta a rallentamenti e incomprensioni, con risultati negativi sul prodotto finale, il bilancio delle risorse impiegate e sul grado di soddisfazione interna?

Lo sviluppo di queste competenze non solo migliorano la produttività ma promuovono un ambiente di lavoro più efficiente e sano riducendo malintesi e conflitti, permettono di crescere a livello personale e professionale e favoriscono la coesione del gruppo e la collaborazione.

Attrattività dell’organizzazione

Il mercato del lavoro è in costante evoluzione e le persone oggi scelgono il luogo di lavoro in base anche a fattori quali la cultura aziendale, la possibilità di un buon bilanciamento vita-lavoro, la presenza di benefit e welfare aziendali.

La presenza di uno psicologo in azienda permette di sviluppare una cultura aziendale basata su una comunicazione efficace, un progresso costante a livello sistemico, migliorando la performance del singolo quanto del gruppo.

Lo psicologo in azienda, oltre a migliorare le competenze relazionali, attraverso i singoli colloqui e i programmi formativi sopra citati, può occuparsi della crescita personale e professionale dei dipendenti. Questo include lo sviluppo di capacità di leadership, gestione del tempo, public speaking ecc. Inoltre, lo psicologo può supportare lo sviluppo e la promozione di piani di carriera personalizzati basati sull’analisi e il progresso delle competenze, trasmettendo ai dipendenti meritocrazia e valorizzazione. Tutti elementi cruciali per il successo e il mantenimento della motivazione a lungo termine.

L’insieme di tutte queste opportunità può favorire l’appetibilità dell’azienda agli occhi dei candidati. La coesione e la diffusione della cultura aziendale aiutano a sviluppare inoltre un maggiore senso di appartenenza che favorisce a sua volta la permanenza dei talenti, riducendo il turnover e i costi associati alla formazione di nuovi dipendenti.

Il benessere dei dipendenti non è solo una questione etica, ma anche un investimento strategico che può portare a significativi miglioramenti nella produttività aziendale e nell’attrattività di nuovi talenti.

Riferimenti bibliografici

Harter, J. K., Schmidt, F. L., & Keyes, C. L. M. (2003). Well-being in the workplace and its relationship to business outcomes: A review of the Gallup studies. In C. L. M. Keyes & J. Haidt (Eds.), Flourishing: Positive psychology and the life well-lived (pp. 205–224)

Senge, P. M. (2006). The Fifth Discipline: The Art & Practice of The Learning Organization. Currency Doubleday

https://www.ilsole24ore.com/ (consulato in data 1/7/2024)

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