Ortoressia: l’ossessione per il cibo sano
L’ortoressia è l’ossessione per il cibo sano.
La parola Ortoressia deriva dal greco Orthos (giusto) e Orexis (appetito).
Bratman nel 1997, fu il primo a coniarne il termine.
Secondo i dati diffusi in Italia dal Ministero della Salute, le persone con ortoressia sarebbero 300 mila, a fronte di 3 milioni di pazienti con disturbi del comportamento alimentare.
Tale disturbo ha una prevalenza del 11.3% tra gli uomini contro un 3.9% tra le donne (Donini e coll. 2004).
Tale fenomeno di genere è possibile rintracciarlo nelle ideologie culturali maschili legate alla forma fisica, in comorbilità con la Vigoressia, ossia la preoccupazione cronica di non avere un corpo sufficientemente muscoloso.
Come riconoscere l’ortoressia
- Ruminazione ossessiva sul cibo, cioè il pensare per piu di 3-4 ore al giorno a quali cibi salutari scegliere;
- Comportamenti ossessivi: la persona ortoressica pone estrema attenzione alla selezione, ricerca, preparazione ed il consumo degli alimenti; attenzione alla provenienza e alla modalità con cui viene lavorato il cibo scelto. Molto spesso il soggetto ortoressico sceglie di coltivare e produrre da solo il cibo, in modo tale da poterne seguire il processo.
- Insoddisfazione affettiva e isolamento sociale è causa di regole alimentari autoimposte molto rigide e di una persistente preoccupazione verso il cibo (Brytek-Matera, 2012).
Il non prestare particolare attenzione alle suddette regole, può innescare nella persona ortoressica conseguenze emotive importanti: sensi di colpa (ansia crescente), rabbia, umore depresso, sino alla comparsa di disturbi fisici (indigestioni, nausea, vomito).
Di contro, la riuscita nel osservare le regole alimentari, comporta elevati livelli di autostima e un livello elevato di soddisfazione emotiva.
L’isolamento sociale è causato dalla mancanza, da parte della persona ortoressica, di momenti di condivisione delle proprie abitudini con soggetti terzi.
Esse evitano eventi sociali come pranzi, aperitivi, ricevimenti. Tali occasioni si possono trasformare in un vero e proprio campo minato.
L’attenzione alla qualità del cibo prevale sui valori morali e sulle relazioni sociali, lavorative ed affettive, compromettendo il funzionamento globale e il benessere dell’individuo (Brytek-Matera, 2012).
Il paradosso dell’ortoressia
La persona ortoressica, accecata dal controllo e dalla ricerca ossessiva del cibo sano per il raggiungimento del proprio stato di benessere, si illude, che la propria salute ed il proprio benessere dipendano dal cibo.
Tale comportamento, si riflette poi su tutta la sfera personale del soggetto esercitandone pieno controllo.
L’ortoressico: fanatismo alimentare?
Coinvolta in un complesso di superiorità, la persona ortoressica, arriva a disprezzare tutti coloro che non mangiano sano.
Persone poco degne di essere frequentate e soprattutto ritenute poco intelligenti.
Questo fanatismo sembra essere basato su una conoscenza superficiale e semplicistica delle regole alimentari corrette.
Il soggetto con spiccato fanatismo alimentare non ricerca il confronto con professionisti del settore, né tanto meno si trova a supportarne l’operato.
Un trattamento efficacie contro l’Ortoressia è possibile?
Sebbene l’Ortoressia sia una patologia meno conosciuta e compresa nel panorama odierno dei disturbi del comportamento alimentare, essa è in realtà una forma di alimentazione irregolare che, se non curata, può causare difficoltà di salute irreversibili.
Le persone ortoressiche convinte del loro pensiero, non mostrano interesse alcuno nel impegnarsi attivamente nel percorso di trattamento, non riconoscendone un reale problema.
Una possibilità di trattamento, è andare a lavorare sulle emozioni, (dalla paura della contaminazione alla malattia che genera una vera e propria ossessione), il condurre la persona a riappropriarsi di una corretta percezione del proprio corpo.
L’obiettivo del trattamento sarà quello di ristabilire una relazione sana con il cibo, tale per cui la persona non veda più il cibo come fonte di malessere, ma piuttosto fonte di energia e piacere!
Fondamentale sarà durante il trattamento, la collaborazione con un’équipe multidisciplinare: psicoterapeuti, medici, nutrizionisti.
Lavoro che dovrà trovare supporto congiunto efficace ed efficiente nella famiglia della persona ortoressica.
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Riferimenti bibliografici
Bratman S., Knight D. (2000). Health food junkies. New York: Broadway Books
Brytek-Matera, A. (2012). Orthorexia nervosa-An eating disorder, obsessive- compulsive disorder or disturbed eating habit? Archives of Psychiatry and Psychotherapy, 4(1), 55-60
Donini, L.M., Marsili, D., Graziani, M.P., Imbriale, M., e Cannella, C. (2004). Orthorexianervosa: A preliminary study with a proposal for diagnosis and an attempt to measure the dimension of the phenomenon. Eating and weight disorders, 9, 151–1
Psicologa clinica e della riabilitazione, psicoterapeuta in formazione. Ho conseguito un Master in psicodiagnostica clinica e forense. Lavoro come libera professionista e collaboro con un centro di psicologia( Alternativamente) nella provincia di Roma. Sono mamma di tre bambini.