Pensi di soffrire della Sindrome da Burn-out? Scopriamolo subito!
Sei un infermiere, un medico, un assistente sociale o un operatore di un ospedale psichiatrico? Be, in tal caso immagino che la tua professione ti piaccia molto, essendo rivolta ad aiutare gli altri, vero?
Certo non deve essere semplice occuparsi di pazienti cronici, incurabili o morenti, oltre ovviamente a di quei malati che hanno una prognosi meno grave!
E’ un pò di tempo che sei irrequieto, stanco fisicamente e mentalmente. Ti senti esaurito, hai cominciato a mollare i tuoi hobby, i tuoi amici, a diventare apatico e a non voler più uscire. Ti senti svuotato e non riesci a reagire!
La notte non dormi bene, soffri di insonnia da un bel pò di tempo ormai, e questo, ovviamente, non contribuisce positivamente alla tua situazione, dato che la mattina ti svegli sempre stanco e nervoso. All’improvviso durante la giornata si presenta tachicardia, forti mal di testa e nausea.
Con il tempo ti sei accorto che questi sintomi ti hanno portato ad uno stato depressivo, ad avere una bassa stima di te stesso, al senso di colpa e alla sensazione di fallimento per non riuscire ad essere all’altezza delle aspettative che hai sempre avuto rispetto il tuo ruolo lavoro.
Così è sorta la rabbia, il risentimento rispetto l’ambiente di lavoro, una forte resistenza ad andarci e una forte difficoltà nelle relazioni con gli utenti perché non riesci a garantirgli un servizio adeguato e rispondere opportunamente alla loro richiesta.
Hai cominciato ad isolarti dagli altri con cui lavori, ad essere sospetto e paranoico, cinico e apparentemente indifferente a quello che accade a lavoro. Non sai perché, è così e basta!
Si! Credo proprio che stai sperimentando una forte situazione di stress lavorativo conosciuta come Bourn-out!
Il burn-out è uno stato di esaurimento emotivo, mentale e fisico causato prevalentemente da uno stress lavorativo prolungato ed eccessivo. La persona che lo vive, si sente sopraffatta e svuotata emotivamente. Tende a perdere motivazione e interesse per il lavoro che ricopre, presenta una perdita delle energie e una sensazione di impotenza che aumenta sempre di più.
Questa sindrome è stata osservata per la prima volta negli Stati Uniti nelle persone che svolgevano diverse professioni d’aiuto, come: medici, infermieri, medici, assistenti sociali, poliziotti, insegnanti, operatori di ospedali psichiatrici, ecc.
Ad oggi, non esiste una vera e propria definizione condivisa universalmente del termine burn-out, pertanto, Cherniss (Cherniss,1986) con il termine “burn-out syndrome” definiva la risposta di un individuo ad una situazione lavorativa percepita come stressante e nella quale non disponeva di risorse e di strategie comportamentali o cognitive adeguate a fronteggiarla.
Maslach (Maslach C., Leiter P.,2000) riteneva invece che il burn-out è un insieme di manifestazioni psicologiche e comportamentali che può insorgere in operatori che lavorano a contatto con la gente e che possono essere raggruppate in tre componenti: esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale.
Indipendentemente dalla definizione, ciò su cui si è d’accordo, è il fatto che gli effetti negativi del burn-out non coinvolgono soltanto te, ma anche le persone a cui offri un servizio inadeguato ed un trattamento poco umano, e ciò, forse non ci hai pensato, potrebbe mettere a rischio il tuo posto di lavoro per non parlare poi del fatto che potrebbe indurti all’abuso di alcol o di farmaci.
Se ti sei riconosciuto nella sindrome da burn-out, non sentirti in colpa, a determinarne l’insorgenza, infatti, non concorrono solo gli aspetti individuali, ma anche i fattori socio-ambientali e lavorativi e i fattori socio-organizzativi come le aspettative connesse al ruolo che si ricopre, le relazioni interpersonali, le caratteristiche e l’organizzazione stessa del lavoro che si ricopre.
Smetti con i sensi di colpa e prova piuttosto a uscire da questa situazione di forte malessere!
Se pensi che sola non puoi farcela, non esitare a contattare un terapeuta che potrà aiutarti a reagire, affrontare e soprattutto a gestire questa situazione, evitando di aggravare ulteriormente il tuo stato di esaurimento emotivo, mentale e fisico. Ricerche hanno dimostrato che, spesso, anche con una singola seduta di terapia, puoi ottenere ottimi risultati.
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Bibliografia:
Cherniss, C. (1986). Different weys of thinking about burnout. In E Seidman & J. Rappaport (Eds.) Redefining social problems. New York: Plenum, 217-229.
Maslach, C., Leiter, P. (2000). Burnout e organizzazione. Modificare i fattori strutturali della demotivazione la lavoro. Centro studi Erickson.