Perdere qualcuno o qualcosa: l’esperienza del lutto!
Hai mai perso qualcuno nella tua vita? Sai come ci si sente e cosa si prova vero?
Quando perdi una persona che ami, quando viene a mancare qualcuno che ti è caro, a cui sei particolarmente legato, tutto ti sembra cambiare, crollare, dentro e fuori di te! Ogni cosa ti sembra assuma forme diverse, cambiare colore. Ti sembra di essere avvolto dal silenzio, intorno non senti la confusione della città o il parlare delle persone, solo silenzio, è come se fossi avvolto da una nuvola che attenua ogni rumore. Potrebbe sembrare pace, invece è il dolore della solitudine.
Karl Popper diceva:
“Ogni volta che muore un uomo, è un universo intero ad andare distrutto”.
E’naturale vivere tutto ciò, provare sconforto, sentirsi vulnerabili e non riuscire subito a reagire alla perdita. L’importante è non reprimere il dolore, non cercare di “essere forte a tutti i costi”, cercando di trattenere il pianto e la sofferenza. Devi ascoltare il tuo dolore, devi imparare ad entrare in contatto con esso e a non ignorarlo. Non ci sono modi giusti o sbagliati per reagire ad un lutto, ognuno di noi reagisce soggettivamente, ognuno di noi vive la perdita a modo proprio.
Il lutto è un’esperienza molto complessa
Fra le esperienze umane, forse è la più difficile da superare perché significa pericolo, abbandono e solitudine e implica una perdita che provoca una ferita che solo con il tempo guarisce.
Proprio perché così complesso e difficile da elaborare, il lutto evolve attraverso diverse fasi, che hanno, infatti, la funzione di consentirti di vivere questa esperienza in modo graduale, così da poterti proteggere progressivamente dalle emozioni che emergono e che faresti difficoltà a gestire.
Per questo motivo, quando subisci una perdita, è necessario e sano attraversare tutte le fasi che ti permettono di elaborare l’accaduto. Chi supera infatti molto velocemente un lutto importante, non significa che è più forte, ma semplicemente che ha saltato alcune fasi, quindi probabilmente non ha elaborato bene il lutto e ciò, potrebbe generare in queste persone problemi psicologici e/o relazionali.
Quali sono queste fasi?
Bowlby (1982), si concentrò sullo studio della costruzione e della rottura dei legami affettivi identificando 4 fasi del lutto, mentre Kubler – Ross (1990; 2002) riteneva che possiamo definire l’elaborazione del lutto come un processo che si sviluppa attraverso 5 fasi: la negazione; il patteggiamento; la rabbia; la depressione e l’accettazione.
Ognuno di noi reagisce alla perdita soggettivamente, infatti, alcune persone rimangono in uno stato di lutto per molti anni, altre invece, dopo un iniziale periodo di intenso dolore, progressivamente riprendono possesso di loro stessi e della loro vita e continuano ad andare avanti.
Perché questa differenza ti chiederai?
Ti rispondo subito! Si è visto che le persone che percorrono tutte le fasi del lutto, se pur in modo diverso, cioè non in modo lineare, ma oscillando da una all’altra, riescono ad elaborare in modo efficace il lutto e l’abbandono. Ciò che importa infatti, non è l’ordine con cui vengono attraversate le fasi, ma che progressivamente, si arrivi all’ultima.
Le persone che invece saltano una o più fasi o restano “congelate” per troppo tempo in una di esse, hanno maggiori problemi nel superare il lutto e possono sviluppare conseguenze negative.
Te come hai affrontato il lutto? Sei riuscito ad attraversare tutte le fasi fino ad arrivare all’ultima o ti sei reso conto che hai difficoltà ad affrontarne qualcuna?
Be! In tal caso non perdere ancora tempo a cercare di capire come devi rialzarti, non spendere altre energie nel tentativo di reagire nella maniera giusta, chiedi aiuto rivolgendoti ad un terapeuta che possa aiutarti ad usare le tue risorse per riprendere in mano la tua vita.
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