Relazione di coppia: un viaggio insieme
Arriva sul primo binario il treno dell’amore
Il viaggio può essere una utile metafora della relazione di coppia. Si sta avvicinando, sul binario di una stazione, la lunga teoria di vagoni del treno dell’amore. Due persone, fino ad allora individui, si stringono la mano e salgono, desiderando all’unisono di arrivare a destinazione “insieme”.
Nel cielo azzurro splende un magnifico sole (anche se fa freddo e magari è un nebbioso pomeriggio invernale). I raggi ri-scaldano il cuore, offrendo speranza e fiducia, tutto è chiaro e scintillante: sarà proprio un bel viaggio.
Ma poi, presto oppure un po’ più tardi, lo scenario cambia: arrivano la pioggia, il gelo, la nebbia, il vento. Tempeste improvvise. Schiarite. Nuove perturbazioni.
E le mani cominciano ad allontanarsi fino a smarrire il senso del cercarsi ancora. Fino a decidere di scendere dal treno e magari aspettare un nuovo treno, magari su un diverso binario, con la speranza che il cielo si mantenga terso. Con la consapevolezza di quanto le “variazioni atmosferiche”, legate alla intrinseca mutevolezza di ciò che è vivente, siano imprevedibili.
Possiamo continuare ad abbracciarci ancora, magari per sempre? E’ la domanda che, più o meno consapevolmente, ogni innamorato si pone, sullo scomodo crinale tra la spinta a trascendere sé per arrivare all’altro e la frammentarietà incerta che il nostro contesto post-moderno propone.
Bader e P.Pearson nel loro “In Quest of the Mithycal Mate” (1988) presentano un interessante accostamento tra le fasi che una relazione di coppia attraversa e lo sviluppo del bambino. Seguendo il lavoro di Margaret Mahaler, descrivono la relazione affettiva di coppia come realtà dinamica in continua evoluzione.
Attraverso i cinque stadi del ciclo evolutivo dello sviluppo psicoaffettivo individuati dalla psicoanalista ungherese: simbiosi – differenziazione – sperimentazione – riavvicinamento – interdipendenza, osserviamo lo snodarsi del treno dell’amore di coppia.
dall’Innamoramento…
Si parte con l’esperienza vulcanica dell’innamoramento. In questo stadio l’energia erotica spinge gli individui ad uscire fuori da sé e a stabilire il legame di coppia. In seguito esso potrà continuare ad esistere grazie alle trasformazioni di quella stessa energia attrattiva.
I due individui sperimentano l’unità fusionale simile alla simbiosi che il neonato vive con la propria madre, proiettando sull’altro tutto il proprio desiderio.
“L’innamoramento non è solo illusione, è anche conoscenza. Noi conosciamo il nostro io più profondo solo attraverso un altro essere umano. Lo facciamo con i genitori nell’infanzia, poi nell’amicizia, ma soprattutto nell’innamoramento. Allora si vuole sapere tutto dell’amato, fino a voler essere stati al suo fianco, averlo amato ed essere stati ricambiati da sempre” (Alberoni, 2010).
alla Crisi…
Il viaggio prosegue nel tempo e nello spazio: come nel bambino maturano competenze e abilità che gli permettono di emanciparsi dalla figura materna, nella coppia cominciano progressivamente ad emergere risorse e limiti.
Nella familiarità si smarrisce il fascino del mistero. Si nota che l’altro è diverso da come era sembrato. Le sensazioni sono mutate. La reciproca comprensione diventa più difficile fino a trasformare il dialogo in litigio.
Arriva la crisi, il delicato momento di passaggio da un vagone all’altro del treno dell’amore. Passaggio fondamentale per scongiurare l’arresto alla fase fusionale della coppia, proprio come il sano sviluppo vede il bambino separarsi dalla madre e diventare sempre più autonomo.
all’Amore…
Riavvicinandosi dopo le fasi di differenziazione e sperimentazione, la coppia ha l’occasione di trasformare il legame e generare nuove possibilità esperienziali. Perché ciò avvenga occorre che i valori e le risorse personali di entrambi i componenti siano in grado di reggere la fatica (anche dolorosa) del cambiamento, del passaggio da un certo equilibrio ad un altro.
A questo punto la relazione di coppia si è arricchita di volontà, costanza e creatività inedite nelle fasi precedenti. I due sperimentano la costanza dell’oggetto amato (Mahaler, 1986) rintracciando in se la presenza profonda dell’altro.
Cercare l’altro, voler chiarire ed esprimersi anche quando non ci si sente più come all’inizio, quando la delusione o il dolore porterebbero alla chiusura: questo è l’esercizio che trasforma un IO e un TU in un NOI.
La coppia ora è giunta all’interdipendenza, cioè alla libera decisione di condividere la propria esperienza unica e irripetibile. Ognuno diventa testimone al e per il viaggio esistenziale dell’altro.
Un percorso affascinante che porta a conoscersi, fondersi, individuarsi e separarsi, a ritrovarsi non più gli stessi dell’inizio. Infatti introiettando l’altro si giunge in una dimensione che trascende l’identità originaria.
e oltre!
Non tutti i viaggi di coppia però seguono necessariamente questo itinerario. Molti possono già dalla prima stazione, oppure un po’ più in là, decidere di smettere di investire su quella destinazione o non avere più interesse a quella compagnia o trovare il mezzo di trasporto insoddisfacente o … ogni altra possibile variante delle infinite esperienze di coppia.
Coppie che scoppiano, che si trascinano, che esauriscono la linfa vitale dell’interesse, coppie che resistono stringendo i denti, coppie che muoiono, coppie che vanno avanti trasformandosi.
Prendersi cura del proprio rapporto di coppia può essere un modo di determinarne in maniera attiva la traiettoria. Può suonare strano nella logica consumistica sempre più diffusa dell’usa e getta.
Ma considerando la coppia come una realtà vivente alla stessa stregua di piante, animali e bambini, è facile intuire come essa abbia bisogno di cura per svilupparsi, crescere ed esprimere fino in fondo ciò che è e che promette sin dal suo sorgere: un bel viaggio verso il destino.
- Se le tue strategie non sembrano bastare più a vivere in modo soddisfacente le dinamiche della tua coppia
- Se leggendo hai intuito che si può uscire dall’empasse del muro contro muro
- Se ritieni che fare un “tagliando” alla relazione di coppia sia un buon modo per garantire affidabilità e durata alla tua serenità
potrebbe esserti utile parlare con degli psicologi qualificati. Ad esempio attraverso la Terapia a Seduta Singola è possibile intervenire ed ottenere benefici in tempi brevi, ricavando il massimo anche da un singolo incontro.
Sul sito www.onesession.it. è presente un elenco di professionisti formati in Terapia a Seduta Singola che potranno aiutarti a raggiungere i risultati sperati.
Bibliografia
Alberoni, F.(2010, September 27), Innamorarsi è l’occasione per conoscersi nel profondo, Corriere della sera
Bader, E., Pearson, P. (1988). In quest of the mytical mate:a developmental approach to diagnosis and treatment in couples therapy. New York: Brunner Mazel.
Ventriglia, S., Della Valle, R. (2011). Comunicare nella coppia. Roma: Città Nuova
Mi sono laureata in Psicologia ad indirizzo Applicativo nel 1990 presso la facoltà di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Ho maturato esperienza oltre che nello studio libero professionale, anche nell’ambito dei Consultori Familiari, acquisendo competenze nel sostegno psicologico, sostegno genitoriale, percorsi di educazione affettiva e sessuale.
Tradimento: cosa, come e perché
Il tradimento ieri e oggi
La società e la cultura in cui viviamo definiscono che cosa s’intende per tradimento e l’accettazione nel praticarlo. Per un lungo periodo di tempo, il tradimento è stato una prerogativa dell’uomo, poiché banalmente ne aveva l’opportunità.
L’appartenenza alla comunità era definita dal matrimonio mentre l’amore costituiva un aspetto secondario. Oggi l’amore è invece l’aspetto predominante, in quanto rispecchia la scelta consapevole di due persone.
L’uomo era considerato cacciatore e libero di agire secondo il proprio volere e per questo più facilmente infedele; la donna, seppur volente, non poteva rinunciare alla stabilità e alla sicurezza di cui godeva, o alla possibilità di rischiare la vita.
Il tradimento di è evoluto nel corso del tempo, cambiando il significato e il valore all’interno della società. Tradire, non significa solamente essere infedeli fisicamente al proprio partner, ma anche escluderlo da una parte della propria vita, o rimanere coinvolti emotivamente per una particolare situazione.
Questo a sottolineare come ogni persona ha una propria idea di tradimento, seppure quello carnale rimane il più frequente oltre che il meno accettato. Oggi, si tradisce di più e con più frequenza. Uomini e donne hanno le stesse opportunità di tradire e per le medesime ragione, fisiche o emotive che siano.
La società odierna fornisce poi una serie di strumenti che facilitano il tradimento: Internet offre numerose chat che “legalizzano” l’infedeltà, assicurando anche la privacy del partner che può agire in un ambiente sicuro; i numerosi programmi televisivi sdrammatizzano l’atto, ridefinendone le caratteristiche, spogliato degli aspetti etici e morali.
Perché si tradisce?
E perché, nonostante una coppia funzioni, si tradisce ugualmente? Le cause del tradimento sono complesse e non riconducibili a una sola motivazione. Il tradimento è un momento di crisi, che crea caos all’interno della coppia; nella maggior parte dei casi la spiegazione risiede nell’insoddisfazione del partner, nella sensazione di solitudine o nella difficoltà di una relazione che non funziona più.
Non sempre però il tradimento avviene all’interno di coppie disfunzionali, al contrario accade nelle coppie che funzionano.
Come mai?
La psicoterapeuta Perel sostiene che spesso costituisce una via di fuga verso le possibilità, gli obiettivi, i deisderi a cui abbiamo rinunciato nel corso del tempo. L’amante si trasforma nell’occasione di assecondare per un lasso di tempo più o meno breve una parte di noi abbandonata, un sogno distrutto, una strada alternativa che non abbiamo percorso. Ad ogni modo, il tradimento costituisce un campanello d’allarme per la coppia.
Come agisco o reagisco?
Cosa accade dopo il tradimento? E’meglio confessare o non dire niente?
Ad ogni azione corrisponde una reazione e il partner dovrà fare i conti con la relazione parallela. Confessare significa coinvolgere l’altro e chiedergli di prendere una decisione riguardo a un evento che probabilmente non aveva considerato; questo oltre a generare dolore, può generare confusione nella persona che, per quanto possa apprezzare la verità, non saprà che fare di fronte alla scelta di accettare o lasciare il proprio partner.
Al contrario, liberarsi del proprio peccato, può essere risolutivo; è possibile che si riappianino le disuguaglianze all’interno di una coppia, che costituisca uno spunto per una nuova comunicazione e la rinegoziazione della coppia stessa.
Non esiste, in ogni caso, un consiglio assoluto, ma è bene valutare e riflettere prima di agire e soprattutto cogliere quelli che sono i segnali che qualcosa non funziona come dovrebbe all’interno della coppia.
Talvolta è utile pensare di rivolgersi a uno psicologo professionista. Anche una singola seduta dallo psicologo può essere sufficiente per capire qual è il primo piccolo passo da compiere verso l’obiettivo. Grazie alla Terapia a Seduta Singola si possono raggiungere risultati in tempi brevi, individuare le risorse e risolvere situazioni che si pensava avessero una soluzione.
Bibliografia
Cicerone.P.M. Non per amore, ma…, Mind, mente & cervello, 159, 64-71
Cannistrà F., Piccirilli F. (2018), Terapia a seduta singola. Principi e pratiche. Giunti Psychometrics.
Sono una psicologa che si occupa di consulenze brevi e di TSS: il mio obiettivo è ridurre i tempi della terapia e massimizzare l’efficacia della seduta, offrendo un sostegno focalizzato e concreto per affrontare sia le piccole che le grandi difficoltà della vita
Avete intenzione di creare una famiglia allargata? Come comportarvi con i vostri figli?
Ti sei separata da molto tempo ma ormai con i tuoi figli sei riuscita a ritrovare il giusto equilibrio nonostante inizialmente sia stata molto dura.
Uomini? Forse fino qualche tempo fa proprio non ci pensavi a un’altra relazione ma senza aspettartelo, ora ti sei innamorata di nuovo e per di più di un uomo separato e con un figlio. Vi amate, state bene e magari vorreste andar a vivere insieme.
Solo una cosa vi preoccupa, come comportarvi con i vostri figli? Come potrebbero prenderla?
Tranquilli, le famiglie che dopo una separazione si riuniscono dando vita a famiglie allargate sono sempre di più oggi e se possono rappresentare una risorsa per i vostri figli dipende solo da voi genitori.
Per funzionare bene è necessario che sia te che il tuo partner vi comportiate in modo equilibrato, garantendo ai vostri figli stabilità sia a livello emotivo che a livello pratico. I bambini hanno bisogno di punti di riferimento e di equilibrio, per questo è necessario che nella costruzione di una famiglia allargata, si proceda per gradi, per dargli modo di abituarsi al cambiamento e per creare così un nuovo equilibrio.
Sicuramente, una delle prime cose che dovrete fare, è preparare i vostri figli all’arrivo del nuovo partner, dialogando con loro e spiegandogli la situazione in modo chiaro. La creazione di una famiglia allargata, è un momento particolarmente delicato per loro, dovendo dare un nuovo significato al ruolo della nuova figura che entra a far parte della famiglia.
Potrebbe accadere che i vostri figli non siano ancora pronti ad accettare una nuova persona in casa e in questo caso meglio non forzarli. Bisogna aspettare che elaborino la separazione, che accettino il fatto che il loro papà non vive più con loro e capiscano nello stesso tempo che nonostante ciò, i loro genitori “rimangono i loro genitori“.
E’ quindi essenziale che, la relazione tra i tuoi figli e il nuovo partner si costruisca gradualmente, giorno dopo giorno. Il tuo nuovo partner non è necessario che faccia gesti eclatanti per farsi accettare, dovrebbe semplicemente essere se stesso e mostrarsi per quel che è.
Potrebbe capitare che tra i tuoi figli e il tuo nuovo partner non ci sia subito affiatamento e questo potrebbe dipendere da diversi motivi: per incompatibilità caratteriali; perché i vostri figli potrebbero aver paura di ferire l’altro genitore accettando un’altra persona in casa o ancora perchè potrebbero aver paura di soffrire per un’altra eventuale separazione e quindi preferiscono evitarla. Oppure potrebbe capitare il contrario, e cioè che tra loro ci sia affiatamento fin da subito.
Un’altra cosa che dovreste tenere in considerazione per il benessere dei vostri figli, nel caso in cui anche il vostro nuovo compagno ne avesse, è di non imporre immediatamente che si conoscano.
Fate un passo alla volta, valutate se la relazione è stabile, date ai vostri figli il tempo di accettare il nuovo partner e poi successivamente potrete fargli conoscere i suoi figli.
Nonostante abbiate accettato ed elaborato la separazione e ora siete pronti per una nuova relazione non dimenticatevi che prima di tutto siete dei genitori, e come tali dovete pensare che i vostri figli hanno bisogno di voi, hanno bisogno di punti di riferimento che gli possano spiegare come e perché la situazione familiare sta cambiando, altrimenti potrebbero rischiare di crescere nella confusione.
Per questo motivo è importante che gli spiegate cosa succede e che li aiutate ad elaborare quello che stanno vivendo. Se però pensate di avere bisogno di aiuto, non vergognatevi, non sarete dei cattivi genitori per questo. Rivolgetevi ad un terapeuta che possa aiutarvi a gestire questa situazione.
Non servono terapie interminabili, in molti casi si è osservato che anche dopo una singola seduta di terapia, è possibile ottenere degli ottimi risultati. Non aspettare ancora per contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito www.onesession.it, il terapeuta più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.
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Avete deciso di separarvi e la cosa che più vi preoccupa di più sono i vostri figli? Eccovi 5 regole per farli crescere sereni
Avete cercato di recuperare la situazione in tutti i modi, di resistere il più possibile ma avete capito che l’unica soluzione è separarvi?
Avete riflettuto tanto e compreso di non poter fare diversamente, ma ora il senso di colpa per i vostri figli vi tormenta?
Pensate che per colpa vostra non potranno più crescere tranquilli e sereni?
Credetemi, non è detto che i figli di genitori separati debbano essere per forza sofferenti, la separazione se ben gestita, nonostante sia un momento doloroso rende comunque possibile crescere un bambino felice e sereno.
D’altronde la felicità e l’infelicità sia vostra che loro dipende fondamentalmente dai rapporti e dalle condizioni di vita che stabilirete dopo la separazione. I vostri bambini si riprenderanno facilmente da questo evento e supereranno senza troppe difficoltà il dispiacere e il disagio legati alla situazione se anche voi saprete recuperare velocemente la vostra serenità.
Se dopo la separazione saprete concentrarvi sul vostro compito di genitori e quindi fornire ai vostri figli stabilità, amore, disciplina, sensibilità e tutto ciò di cui hanno bisogno, loro riusciranno ad essere emotivamente stabili senza troppe complicanze.
Però, perché i vostri figli non subiscano traumi e possano crescere sereni, è essenziale che voi teniate conto di alcune regole:
- La prima regola che dovete tenere a mente è di non coinvolgere i vostri figli nei conflitti che riguardano solo voi. Loro non sapendo realmente come stanno le cose, potrebbero sentirsi in colpa o la causa dei vostri litigi.
- Siete indecisi, confusi se è giusto separarvi oppure no? Benissimo!
Riflettete pure, meglio non prendere decisioni affrettate. Certo se l’indecisione è di restare insieme “per il bene dei vostri figli”, come sostengono alcuni genitori, sappiate che a loro in realtà fa malissimo. Se ci sono delle tensioni, i figli sono i primi a percepirle. - Avete deciso di separarvi ma ora come dirlo ai vostri figli?
Parlate con loro a decisione presa e ad animi tranquilli. Non aspettate troppo per farlo e mi raccomando non teneteli allo scuro. Siate chiari sui vostri rapporti e non date adito a inutili speranze. Affrontate il discorso tutti insieme, in modo tranquillo, lasciate da parte i sentimenti negativi che provate reciprocamente e cercate di trasmettergli solo sicurezza e fiducia, senza svalutare o sminuire il vostro coniuge davanti a loro. - I vostri bambini, per stare bene, hanno bisogno di ritrovare il prima possibile una stabilità, per questo dovete concentrarvi sulla costruzione di una nuova routine utile a ristrutturare sia la vostra nuova vita di genitori che la loro.
- Informate della vostra separazione gli insegnanti a scuola, gli allenatori sportivi o comunque gli adulti delle attività che frequentano. Se sono già a conoscenza della vostra situazione, è probabile che vostro figlio si confidi volentieri con qualcuno di loro proprio perché esterno all’ambiente familiare. Oppure, potrebbe capitare che a scuola o durante l’attività sportiva vostro figlio potrebbe manifestare un disagio che a casa reprime, in tal caso, se gli adulti sono già a conoscenza della situazione, sapranno come contenerli.
Vi siete separati, vivete in case diverse ma nonostante ciò non dovete mai dimenticarvi che rimanete comunque genitori e dovete comportarvi come tali.
I vostri figli devono sentire che vi occupate di loro e possono contare sulla presenza di entrambi anche se non vivete più sotto lo stesso tetto.
Essere presenti e buoni genitori anche a distanza è possibile!
Se però siete preoccupati di non riuscire a saper gestire in modo corretto la separazione e le sue conseguenze, se vi accorgete di non riuscire a mettere in pratica le regole appena riportate, allora provate ad affidarvi ad un terapeuta esperto in materia.
Si è osservato che anche dopo una singola seduta di terapia potete ottenere degli ottimi risultati. Non aspettare a contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito www.onesession.it, il terapeuta più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.
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Problemi sessuali nella vostra coppia? Non aspettate che peggiorino
All’inizio della vostra storia c’era un grande slancio, cercavate sempre il modo di vedervi e stare insieme, l’altro vi sembrava perfetto, attraente, vi desideravate intensamente e in qualsiasi momento. Ogni occasione era quella giusta per fare del buon sesso: a casa, in macchina, in albergo.
La vostra storia poi è andata avanti, è diventata più solida, ora vivete insieme e forse chissà avete anche dei figli. Siete innamorati, il sentimento che provate verso il vostro partner vi sembra immutato eppure il sesso è cambiato tantissimo o meglio non c’è quasi più.
Prima era molto frequente, anche più volte al giorno se era possibile, poi andando avanti la frequenza è cominciata a diminuire sempre di più. Avrete pensato che tutto ciò era normale, tra gli impegni, le faccende di casa, il lavoro e magari anche i figli, le occasioni per stare da soli diminuiscono e il tempo per il sesso è plausibile che sia diventato sempre di meno.
E già, purtroppo spesso si pensa che sia del tutto normale ma non è così!
La mancanza di sesso e quindi del desiderio sessuale, all’interno della relazione di coppia è un problema serio che potrebbe addirittura portare alla rottura della relazione stessa.
Pensandoci bene, vi state rendendo conto che forse non avete quasi più rapporti? Che spesso passano interi mesi dove vi limitate solo a qualche bacio e al massimo a qualche coccola affettuosa?
E il sesso dove sta!
Forse i rapporti sessuali che avete in un anno si possono contare sulle dita delle due mani e chissà magari avanzano pure quelle?
Certo, l’importanza data al sesso e come si mantiene l’impulso sessuale negli anni dipende da coppia a coppia. Anche la stessa importanza che gli viene data può cambiare nel tempo, si trasforma e cambia anche il modo di praticarlo, così come cambiano altri aspetti della relazione stessa.
Sarebbe comunque meglio non sottovalutare il modo in cui cambia il sesso con il passare del tempo perché da ciò si può capire anche com’è davvero il vostro rapporto di coppia. Viceversa, se la vostra comunicazione o la condivisione del tempo che passate insieme sono cambiate profondamente, probabilmente vedrete la stessa cosa anche nella vita sessuale.
Ma cosa fare allora se si hanno problemi di natura sessuale?
Solitamente si tenta di nascondere l’argomento, per imbarazzo o vergogna si tende a non parlarne, ma si sa, la mancanza di comunicazione non può che peggiorare la situazione. Eccovi allora tre suggerimenti per cominciare a camminare verso la soluzione.
Una dei primi consigli che posso darvi è quello di accettare il fatto di avere un problema, se entrambi lo riconoscete sarete sulla strada giusta per iniziare a trovare una soluzione.
Mettete da parte le scuse, i silenzi, la vergogna e l’imbarazzo e cercate di parlarne. Essere sinceri parlandone è sicuramente il passo più importante da mettere in atto.
Parlatene ma evitando di ingigantire il problema o esasperandolo facendolo diventare più grande e grave del dovuto. Magari è semplicemente legato ad una fase transitoria della vostra vita, quindi affrontate il “problema” dandogli il giusto peso.
Provate a seguire questi tre semplici consigli ma se non riuscite a gestire il problema da soli o a trovare una soluzione adeguata, allora provate a rivolgervi ad un terapeuta. Vedrete che in breve tempo potrete risolvere la questione e raggiungere risultati inaspettati migliorando la qualità del vostro rapporto di coppia.
In molti casi si è osservato che si possono ottenere degli ottimi risultati anche dopo una singola seduta di terapia. Non aspettare ancora per contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito www.onesession.it, il terapeuta più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.
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I primi 3 passi per uscire da una relazione tossica
Ti senti spesso triste e in ansia?
Ormai senza quasi accorgertene dai sempre precedenza alle esigenze e i bisogni del tuo partner trascurando i tuoi?
Per evitare discussioni con lui scendi di continuo a compromessi senza imporre mai le tue volontà?
Se non ti senti serena e libera di esprimerti in modo naturale, se ti senti insicura e sola, se ti accorgi di essere in una relazione in cui hai paura di essere te stessa, allora credo proprio che non sia una relazione propriamente sana.
In una relazione accade spesso che ci siano incomprensioni, momenti o comunque dinamiche con il proprio partner che non ci rendono molto appagate e felici, ma questo è normale se gli episodi avvengono sporadicamente o se capita in periodi particolari, magari periodi in cui ci sono dei cambiamenti. D’altronde si sa, non esiste una relazione totalmente perfetta.
Certo! Il discorso è diverso se la tua tristezza, il tuo sentirti insicura, infelice, la tua frustrazione rispetto quelli che sono i tuoi desideri e bisogni sempre trascurati e tutti gli stati d’animo negativi che ne derivano, rappresentano la quotidianità o quasi. In tal caso parliamo di veri e propri campanelli d’allarme di una relazione tossica che sarebbe meglio cercassi di risolvere. Ma se hai già provato a farlo senza alcun risultato, allora sarebbe meglio chiuderla prima che peggiori.
Meglio che eviti di ritrovarti in situazioni pericolose da cui uscire diventa sempre più difficile e doloroso, non credi? Rifletti sui motivi che ti spingono a continuare questa storia d’amore che non ti rende più felice.
Forse la paura della solitudine o la voglia di condivisione ti spingono ad accettare questa relazione anche se ti rende la vita impossibile e infelice.
Tranquilla, non sentirti sbagliata, può succedere che il bisogno di ricevere amore e attenzioni possa averti fatto scambiare una relazione difficile e malata come l’unica via per essere felice. Ma credimi, puoi essere felice anche senza avere una relazione!
L’amore deve portare serenità e benessere non dolore e sofferenza!
Non devi aver paura di rimanere sola. Impara a volerti bene e darti il valore che meriti, solo in questo modo riuscirai ad essere felice e a vivere una storia d’amore serena. Nel momento in cui imparerai a dedicarti con amore a te stessa, vedrai che attirerai le relazioni e gli uomini che meriti. Se ci pensi, come potresti amare qualcuno se per prima non ami te stessa?
Ma vediamo, come puoi fare per uscire da questa relazione tossica, da questo rapporto malato che forse sarebbe opportuno interrompere il prima possibile? Eccoti di seguito i primi 3 passi da fare:
- Prima di tutto devi riuscire ad ammettere che la relazione che stai vivendo è una relazione disfunzionale che ti rende insicura e infelice. Per questo sarebbe opportuno seguire una psicoterapia che ti permetta anche di comprendere le possibili motivazioni che ti hanno portato a continuare a vivere una relazione divenuta tossica.
- Osserva attentamente la situazione e comincia a riflettere su come poterla risolvere, sul “piano d’azione” da mettere in atto, ai passaggi necessari che dovrai affrontare per chiuderla. Considera quindi tutte le possibili difficoltà che ti si potranno presentare una volta che avrai deciso di chiudere definitivamente la relazione, e come affrontarle. Soprattutto se nella vostra relazione è presente violenza fisica. Devi cercare di prevedere ogni cosa non solo per la tua sicurezza, ma anche per quella dei tuoi eventuali figli.
- Passa all’azione mettendo in pratica tutto quello che hai pianificato precedentemente. Nelle relazioni sentimentali sane è opportuno comunicare di persona la decisione di chiudere la relazione, mentre in quelle tossiche, a volte è preferibile andarsene quando il partner è assente per evitare violenza e scenate pericolose o comunque utilizzare altre vie come il telefono, l’email o altro ancora.
Senti di farcela? Lo so, immagino non sia facile, ma posso garantirti che puoi uscire da questa difficile situazione. Se ti senti troppo fragile e senti di non potercela fare da sola, affidati a un terapeuta che sostenendoti ti indicherà la strada da seguire per uscire da questa relazione tossica.
Pensa, è stato dimostrato che, già dopo una Singola Seduta puoi ottenere dei risultati inaspettati. Cosa aspetti quindi a contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito onesession.it, il terapeuta più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.
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5 consigli per superare una storia finita da poco
Quando una storia finisce, la vita non c’è dubbio cambia, ma la direzione del cambiamento sai da chi dipende? Non vorrei sbagliarmi ma sono sicura dipenda da te! E per far questo è necessario che tu ti metta al primo posto. Ovvio, questo certamente non significa trascurare affetti e doveri, ma magari semplicemente imparare a gestirli in modo diverso.
Quando ci si lascia, in una prima fase è inevitabile e anche giusto soffrire e stare male poiché ciò è necessario per elaborare e accettare l’evento, ma dopo questo primo momento diventa altrettanto essenziale che tu ti rimetta in carreggiata.
Le strade a volte si dividono, le vite cambiano, la quotidianità si trasforma completamente ed è giusto che venga ricostruita partendo da zero, facendo ordine nel caos in cui quasi sicuramente ti senti.
Arriva un momento in cui dovrai essere meno severa con te stessa, in cui dovrai imparare a perdonarti qualche eccesso e a non rimproverarti per eventuali colpi di testa o decisioni impulsive. È il tuo tempo di rivoluzione e di cambiamento, accettalo senza troppi rimorsi e sensi di colpa, non ti faranno che male e certamente non cambieranno le cose al meglio… anzi!
Hai provato quindi a fermarti un attimo e fare mente locale per cercare di capire quali sono le cose che ti potrebbero aiutare a stare meglio in questo momento? Probabilmente si, ma forse fermandoti ti sei accorta che ora non riesci proprio a fare ordine nella tua testa e nella tua vita e quindi a capire cosa ti farebbe bene.
Mi rendo conto e lo capisco benissimo, per questo motivo ho pensato che magari in questo momento di disordine, i 5 consigli che ti ho riportato qui di seguito, possono esserti utili per fare un po’ di chiarezza in questo momento di transito e perché no, magariinvogliarti a ripartire per quella che sarà la tua nuova vita.
1) Per cominciare a ricostruire la tua vita inizia a riarredare la tua casa
Probabilmente quando vi siete lasciati, condividevate una casa e anche se non era così sarà inevitabile vedere ovunque ricordi della vostra storia passata. E allora perché farsi del male? Inizia il tuo cambiamento cambiando casa se ti è possibile o semplicemente sistemandola come ti piace di più.
Non serve spenderci chissà quanti soldi o cambiare tutti i mobili, magari basta spostarli o perché no vedere se puoi dipingerli o trasformarli un po’, magari ti potrebbe divertire. Puoi riverniciare le pareti di un altro colore, cambiare qualche quadro alle pareti, inserire un tocco di colore diverso e andare a spulciare nei mercatini qualcosa che possa personalizzare il più possibile la tua casa.
2) Ridisegnati
Quante volte avrai sentito questa frase: “Quando una donna cambia taglio vuol dire che c’è un cambiamento nella sua vita”. Ebbene si, i capelli nei periodi di cambiamento rappresentano quello che si sta vivendo, e quando si decide di cambiare, di dare un taglio al vecchio, è opportuno rivoluzionare il proprio stile.
Che ne dici di farti quel taglio e quel colore di capelli che ti piace tanto, che hai visto indossato da quella o questa attrice, ma che hai sempre pensato non possa stare bene a te? Fatti qualcosa che non avresti mai pensato di fare veramente, così che guardarti allo specchio diventi una sorpresa, un nuovo piacere, ovvio, non significa che tu debba farlo senza criterio. Per questo magari potresti farti consigliare da un parrucchiere come modificare il taglio così da renderlo più armonioso possibile con il tuo viso.
3) Riallaccia vecchie amicizie
Spesso quando ci si fidanza, alcune donne, tendono a isolarsi un po’, dimenticandosi o trascurando le amicizie, per stare solo con lui. Ok, può anche andar bene nella prima fase, dato che la coppia ha necessità di conoscersi il più possibile per creare un legame più stabile. Ma andando avanti nel rapporto sarebbe meglio ritrovare un equilibrio tra il tempo dedicato al tuo partner e quello per le tue amicizie.
Quindi se anche tu sei sparita dalla circolazione chiudendoti un pò troppo nella tua relazione, smetti di esitare e chiama le “vecchie” amicizie. E’ vero, non è carino farsi vive dopo tanto tempo ma se le tue amicizie sono valide ti perdoneranno, ma che ti sia di lezione per la prossima volta. E nel caso non siano disposte a perdonarti vedrai che il consiglio successivo potrà aiutarti a fartene delle nuove, e chissà magari migliori.
4) Inizia uno sport o coltiva un nuovo hobby
Non fai sport? Sei più da divano? Non c’è problema, hai due scelte: puoi rimanere in casa a piangere sul tuo tanto amato divano e magari davanti una travolgente storia d’amore oppure puoi segnarti a qualche sport. Lo sai che praticare sport oltre che al tuo corpo fa bene anche alla tua mente e al tuo animo? Ti permette di produrre endorfine che ti faranno sentire più positiva, ti aiuta a sentirti più bella, aumenta la tua autostima, ti fa sentire più sicura e determinata, insomma ti rende più forte.
Già pratichi sport? Non c’è problema. In questo caso puoi iniziarne uno nuovo o iniziare qualche altra attività o ancora coltivare un nuovo hobby che ti incuriosisce da tempo ma non hai mai avuto voglia o tempo per concretizzarlo. Ora problemi di tempo non ne hai, quindi niente scuse! Anche io in passato ho praticato molti sport e iniziato a coltivare tanti hobby, ora alcuni li conservo altri rappresentano delle belle esperienze. Prova anche tu, l’importante è che scegli qualcosa che ti faccia tirare fuori il tuo malessere, che ti faccia sfogare e stare bene facendoti sentire veramente viva.
5) Organizza un viaggio
Allora che ne dici? Ti ci vuole tanto per preparare la valigia? Il mondo è grande e ci sono tanti posti da vedere. Le ferie si avvicinano, quindi, che ne dici di organizzare un bel viaggio? Puoi partire con qualche amica o da sola se non trovi nessuno, anche se in tal caso io ti consiglierei un bel viaggio organizzato da qualche agenzia e magari con persone della tua età e ovviamente un itinerario che va incontro alle tue esigenze. Deve essere una vacanza non un martirio!
Probabilmente all’inizio ti sentirai un po’ in dubbio, ma vedrai che non appena troverai la meta e il gruppo che far per te, anche semplicemente pagare e prenotare il tuo posto, ti renderà felice e soddisfatta di averlo fatto. Mi raccomando! Tristezza, dolore e timori lasciali a casa.
Se ti accorgi di non riuscire a mettere in pratica questi consigli o nonostante l’hai fatto stai ancora molto male e non riesci ad accettare la fine della vostra storia, prova ad affidarti ad un terapeuta che può consigliarti cos’altro è più opportuno fare per la tua situazione. Si è osservato che, anche dopo una singola seduta di terapia, avrai la capacità di vedere nuove prospettive su cuitracciare la tua nuova vita.
Non aspettare a contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito www.onesession.it, il terapeuta più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.
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Esiste un solo vero motivo per cui una coppia può scoppiare!
Stavate benissimo insieme, condividevate tante passioni e interessi, vi piaceva parlare, confrontarvi e soprattutto ridere insieme. Il vostro amore era incredibile e carico di energia positiva. La forte complicità e l’enorme attrazione sessuale che c’era tra voi sembrava potesse tenervi uniti per sempre.
Era tutto bellissimo… e poi “boom”, la coppia sembra essere scoppiata!
Tra voi è cominciata ad esserci distanza emotiva, l’attrazione sessuale è svanita e avete cominciato a parlare sempre meno.
Senza accorgervene, o forse si, ma è stato quasi più facile far finte di niente, l’amore che c’era tra voi è finito. La vostra relazione forse è finita senza che nessuno dei due abbia veramente capito il perché o riuscisse a darne una spiegazione, sembra quasi sia finita in maniera misteriosa!
Forse pensando al titolo dell’articolo, ti starai chiedendo quale sia l’unico vero motivo per cui una relazione possa finire, dato che a te ne frullano tanti di possibili motivi nella testa, e nonostante ciò, ancora non hai individuato quello che ha portato alla fine della vostra relazione.
Be, hai perfettamente ragione!
Non esiste infatti un solo ed unico motivo per cui una relazione possa finire, anzi, a dire il vero le cause che portano una coppia a scoppiare sono molte, è a volte riconoscerle diventa impossibile proprio perché entrano a far parte della nostra routine quotidiana e le notiamo soltanto quando ormai è troppo tardi.
Se non hai ancora ben capito, le cause che possono aver portato alla fine della vostra storia, vediamo se posso aiutarti indicandotene qualcuna:
- la simbiosi. Nelle coppie simbiotiche vi sono profondi problemi di identità che tentano di essere colmati in un rapporto totalizzante che però, nel tempo, porta all’impossibilità di coltivare i propri interessi e la propria individualità, portando quindi ad essere infelici;
- la gelosia morbosa e pressante, che finisce per allontanare il partner in quanto viene a mancargli la propria libertà;
- l’incapacità di affrontare le discussioni, un aspetto delicato in una relazione, proprio per questo, se non ci si lavora sopra, senza quasi accorgersene ci si ritrova a non comprendersi più e quindi ad allontanarsi;
- l’infedeltà e il tradimento che portano a cercare una “soluzione” all’esterno della coppia;
- la mancanza di una progettualità condivisa dalla coppia. Non aver pensato a qualcosa da poter realizzare insieme, non aiuta a superare i momenti di maggior difficoltà. Infatti se i progetti comuni non ci sono, non ci sarà neanche il collante necessario a mantenere la coppia unita nei momenti critici;
- la presenza cronica di una situazione economica instabile;
- gli scontri e le continue discussioni prolungate nel tempo, se non hanno mai una fine, logorano la coppia determinandone la rottura;
- la poca intesa con la famiglia e con gli amici del partner, rappresenta un altro elemento per una possibile crisi nella coppia;
- la mancanza di comunicazione e ascolto in una coppia, crea dei muri e questi separano sempre di più;
- la mancanza di empatia, l’incapacità di mettersi nei panni dell’altro per capire cosa prova nelle situazioni in cui ci chiede aiuto;
- una serie di aspettative irreali dei due partner, che non appena si incontrano e scontrano con la realtà, portano alla fine della storia.
Non so se sei riuscito a riconoscere cosa possa aver portato alla fine della vostra relazione d’amore, ma al di là di questo, come stai?
Senti di aver superato la fine della vostra storia o stai ancora provando ad uscirne?
Lo so, immagino non sia facile, ma posso garantirti che puoi uscire da questa situazione e superare la separazione affidandoti a un terapeuta che ti sosterrà e indicherà come elaborare la fine della relazione.
Pensa, è stato dimostrato che, già dopo una Singola Seduta puoi ottenere dei risultati inaspettati. Quindi cosa aspetti a contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito www.onesession.it, il terapeuta più vicino a te e più adatto alle tue esigenze.
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Non sei ancora convinta se hai a che fare con un narcisista? Scoprilo con questi suggerimenti!
Seducente, gentile, ti elogiava di continuo, esaltava le tue qualità e sembrava non vedere mai in te i difetti, ti faceva sentire una vera principessa, una donna perfetta. Era terribilmente coinvolgente, si mostrava ai tuoi occhi sempre cordiale e galante.
Appariva molto sicuro di sè e con un forte senso dell’umorismo, si, ti faceva proprio ridere!
Era molto attento a come si presentava, vestiti e look sempre alla moda, non si faceva mai vedere trascurato e diceva di farlo perché teneva a te. In qualsiasi nuova situazione sociale vi trovavate, lui riusciva a stare subito a suo agio e a catalizzare l’attenzione di tutti.
Quasi non ti sembrava vero, forse avevi finalmente trovato l’uomo perfetto!
Ma dopo questa fase iniziale, qualcosa è cominciato a cambiare, la vostra relazione non riusciva a decollare, non riusciva mai ad essere stabile e continua, dipendeva sempre dai suoi continui sbalzi di umore.
Nei tuoi confronti aveva manifestazioni di affetto sporadiche e un po’ esagerate, a cui poi faceva seguire distacchi immotivati, silenzi e fughe improvvise, e ovviamente anche il tuo umore ha cominciato a cambiare e dipendere da queste sue fasi.
Finché, forse avrai avuto la sensazione di essere un pò manipolata!
Gli hai espresso qualche tuo dubbio sulla vostra relazione e che secondo te c’era qualcosa che non funzionava nel vostro rapporto, e improvvisamente, dalle lusinghe che era solito farti, ha cominciato a ferirti facendo leva sul senso di colpa, sulle tue insicurezze e le tue fragilità con il solo obiettivo di screditarti e farti sentire inferiore a lui.
Ha cominciato a esprimere critiche nei tuoi confronti, minando la tua sicurezza e facendoti sentire debole e non all’altezza.
Senza accorgertene, ti ha fatto entrare nel suo gioco di manipolazione affettiva, ma che potevi saperne?
Non potevi giustamente pensare di essere inciampata in un Narcisista, che con il suo modo di fare, cercava solo di farti cadere ai suoi piedi, per poter alimentare il suo bisogno patologico di conferme e attenzioni.
Non sei ancora completamente convinta di avere a che fare con un narcisista?
Ti riporto allora qui di seguito, alcune caratteristiche che ho raggruppato insieme per crearti una specie di identikit del classico narcisista, così da poterti aiutare ulteriormente a riconoscerlo.
Oltre all’eccessiva gentilezza che caratterizza un pò tutti gli uomini manipolatori, messa in atto nella fase iniziale, alcune caratteristiche del narcisista che invece cominciano ad emergere in una seconda fase, cioè quando già ti ha conquistato e che possono metterti in allarme sono:
- la tendenza ad essere estremamente critico verso gli altri; – è molto critico anche nei tuoi confronti minando la tua sicurezza e facendoti sentire debole e mai all’altezza;
- non mostra empatia;
- mostra un senso di sé grandioso;
- desidera essere continuamente ammirato;
- ti manipola facendo leva sul senso di colpa, uno dei modi preferiti del narcisista per rendere l’altro dipendente da lui e addossargli la responsabilità di qualsiasi cosa;
- è lunatico, negativo e dall’umore altalenante;
- ha la presunzione di farti continue richieste come se tutto gli sia dovuto e ti convince dicendoti che sei la persona ideale di cui ha bisogno;
- non prova senso di colpa, ma solo senso di vergogna, poiché per lui conta molto l’apparenza;
- è incapace di accettare le critiche;
- non ama essere contraddetto ed è molto vendicativo;
- non regge il confronto frontale, a cui infatti reagisce con grande aggressività;
- flirta di continuo e non chiude mai veramente con le sue ex proprio per la sua insicurezza cronica e il conseguente bisogno di avere conferme.
Se riconosci nel tuo partner queste caratteristiche, tutto sommato sei stata fortunata!
Si, perché queste situazioni di violenza psicologica che hai subito, spesso sono seguite da atteggiamenti aggressivi che in alcuni casi possono portare a una vera e propria violenza fisica.
Per questo motivo è bene riconoscere per tempo chi hai vicino, per evitare le spiacevoli conseguenze che spesso accompagnano una relazione malata.
Smetti di sentirti in colpa e inadeguata, concentrati solo su te stessa e il tuo benessere, e se pensi che sola non puoi farcela, non esitare a rivolgerti ad un terapeuta.
Lascia che lui ti aiuti ad allontanare il narcisista che hai vicino, insegnandoti come prendere consapevolezza di te stessa, come darti valore e pretendere un amore sano senza dover sottostare a giochi psicologici che mettono a dura prova la tua salute fisica e psichica.
Ricerche hanno dimostrato che, spesso, anche con una singola seduta di terapia, puoi ottenere ottimi risultati. Quindi cosa aspetti per iniziare a volerti più bene?
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