Sarò anoressica o semplicemente tengo alla mia linea?
Hai sentito parlare tanto di anoressia, ne leggi continuamente in giro, ne parlano libri, giornali, televisione e tra le tue amiche si fa a gara per chi è più magra.
E forse tu sei li che non parli, rimani quasi in disparte, in silenzio. Ti limiti ad osservare, ascoltare e trattenere solo per te “i pensieri che ti danno pensiero”.
Forse più volte ti sarai chiesta: “Ma lo sarò anche io?”. “Ma come faccio ad esserne sicura, come faccio ad accorgermene?”. “Basterà il fatto che mangio poco e che mi peso continuamente? Va be, ma quello è normale, chi è che non ha il terrore di ingrassare!”.
Non so se sei anoressica o semplicemente tieni molto alla tua linea e al tuo aspetto, però forse posso aiutarti a capirlo.
Come?
Indicandoti una serie di caratteristiche che, studi e ricerche sembrano aver dimostrato, siano presenti in molte pazienti anoressiche.
Solitamente le caratteristiche più comuni sono quattro:
- un peso corporeo inferiore alla norma, per età e altezza;
- un’intensa paura di acquistare peso o diventare grassa, anche quando sei sottopeso; 3) una percezione della forma corporea distorta rispetto alla realtà;
- l’assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi.
In realtà, però, oltre a queste elencate, ci sono molte altre caratteristiche emotive e cognitive che sembrano accomunare le persone anoressiche e che influenzano oltre il loro rapporto con il cibo, anche altri aspetti della loro vita, come le loro relazioni ma anche le scelte scolastiche e professionali.
Tra queste caratteristiche posso indicarti:
- Il bisogno di avere controllo, che le anoressiche cercano di esercitare non solo sul cibo e sul corpo, ma anche su tutte le altre aree della loro vita.
- Il contare le calorie, pesare il cibo e tagliare in pezzi molto piccoli tutto ciò che mangiano.
- La fatica a tollerare la violazione delle numerose regole alimentari che si autoimpongono , e quando ciò accade, infatti tendono svilirsi ed a sentirsi in colpa.
- La tendenza a porsi standard elevati (sia scolastici che professionali) inseguiti anche a costo di enormi sacrifici.
- Il pensiero ossessivo persistente relativamente il cibo e il loro peso, che si esplica soprattutto nel contare le calorie di tutti gli alimenti e nel pesarsi tutti i giorni.
- La presenza di un marcato perfezionismo che si estende dalla forma fisica, all’ambito scolastico e lavorativo.
- Il temere le critiche ed il giudizio degli altri, soprattutto se negativo, per questo ambiscono alla perfezione.
- Il tendere al pensiero dicotomico, cioè valutano le situazioni, gli altri e se stesse in un modo “del tutto o nulla”, non hanno vie di mezzo.
- Hanno paura di deludere le aspettative delle persone a cui tengono di più, perché così temono di perdere la loro stima e di essere abbandonate.
Allora le hai lette tutte?
Ti sembra di riconoscerti in molte di queste caratteristiche?
Be, se non vuoi che la tua condizione peggiori, cosa ne dici di chiedere aiuto a qualcuno!
Ti sembrerà strano, ma ricerche hanno dimostrato che, in alcuni casi, anche con una singola seduta di terapia, si può andare a disinnescare quel meccanismo che mantiene in vita l’anoressia e ti permetterà di uscire da questo disturbo, soprattutto insegnandoti a recuperare e utilizzare le tue risorse, necessarie per trasformare il cibo da tuo nemico a tuo alleato.
Se vuoi essere aiutata, non aspettare a contattare uno dei terapeuti formati in Terapia a Seduta Singola cercando sul nostro sito www.onesession.it , il terapeuta che ti è più vicino e soprattutto più adatto alle tue esigenze.
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