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Sbagliare è umano, perseverare…pure!

Il fallimento non è sinonimo di insuccesso ma di realizzazione personale

Ti sei mai sentito un buono a nulla?

Ogni persona, una volta nella vita, si è trovata nella condizione di dover fare i conti con il fallimento: che sia stato un brutto voto a scuola, un colloquio di lavoro andato male, una relazione finita, ognuno di noi ha avuto a che fare con l’errore, lo sbaglio, la terribile sensazione di aver, appunto, fallito.

Gli errori costituiscono una condizione ineluttabile dell’essere umano, eppure un gran numero di persone ha paura di sbagliare, è terrorizzata dalla possibilità di commettere errori e si trova paralizzata di fronte alle scelte importanti della vita.

Tenderà quindi a non agire o a procrastinare per un tempo che diventerà infinito.

 

 

Sbagliando, s’impara?

Thomas Edison, riferendosi alla sua invenzione della lampadina, disse:

Io non ho fallito duemila volte nel fare una lampadina; semplicemente ho trovato millenovecento-novantanove modi su come non va fatta una lampadina

 

Sbagliare significa tentare, provare, mettersi in gioco. Fallire aiuta a crescere.
Gli errori non costituiscono una condanna ma sono sintomo di un evoluzione in corso, di una crescita personale.

Nonostante sia una sensazione sgradevole, combatterla potrebbe rivelarsi controproducente poiché provoca l’immobilità e spesso non si valuta che non agendo si perde più di quanto si potrebbe guadagnare agendo.

Negli anni 50, lo psicologo Thorndike, studiò l’ apprendimento “per prove ed errori”, dimostrando come il fallimento fosse utile proprio per apprendere, in quanto permetteva – ad ogni nuovo tentativo – di rivalutare le scelte, ricalibrare le risorse, cambiare direzione e soprattutto spingere ad agire, agire, agire!

Sbagliando quindi, s’impara eccome. Il fallimento è da considerarsi un diritto di cui nessuno deve essere privato; consente infatti di acquisire consapevolezza di se e delle proprie risorse, guidandoti verso la strada più adatta a noi.

E’ un utile strategia per renderti conto se la facoltà che hai scelto non va bene, quali sono le tue attitudini, quale tipo di lavoro preferisci…e cosi via. Al contempo ti costringe a rialzarti e a riprovare nuovamente, aggiustando il tiro per migliorare.

 

Come reagisci di fronte al fallimento?

Ecco alcune possibilità:

  1. Ipergeneralizzare: l’errore diventa totalizzante e ti costringe a pensare che sei un fallimento totale, sei tu l’errore. Non è cosi. Ridimensiona/normalizza il fatto che l’errore appartenga a un SOLO aspetto della tua vita e che quindi hai numerose altre risorse su cui contare.
  2. Indecisione: Non sai scegliere. Di fronte a una scelta, piuttosto che sbagliare preferisci non muoverti, rimanere in disparte, prolungare l’attesa. Che succede? Che niente di quello che volevi si realizza.
  3. Procrastinare: rimandi, rimandi, rimandi sempre. Più l’errore ti viene incontro e più tu lo scansi. Il tempo è tuo alleato perché preferisci rimandare, darti scadenze che mai rispetterai piuttosto che affrontare l’errore.

 

Alla ricerca della perfezione…

Temi lo sbaglio al tal punto che lo previeni , anelando alla perfezione della tua performance? Se sarai perfetto, non ci sarà possibilità di errore, no? Sarà solo la tua ansia a cresce irrimediabilmente ad ogni prova.

Anche il tuo cervello reagisce agli sbagli; forse non lo sapevi, ma il cervello è in grado di adattarsi all’errore: possiede meccanismi di correzione e rivelazione degli errori che plasmano l’attività cerebrale e gli consentono di imparare.

Potresti dunque provocargli un danno sottraendoti allo sbaglio perché bloccheresti i naturali processi di apprendimento.

Qualora sottrarsi al timore dell’errore fosse più difficile del previsto, puoi sempre rivolgerti a un professionista, uno psicologo qualificato.

 

 

Sul sito www.onesession.it, per esempio, è presente un elenco di professionisti formati in Terapia a Seduta Singola che potranno aiutarti a raggiungere i risultati sperati, anche in un singolo incontro; ebbene sì, anche una sola seduta con il terapeuta potrebbe apportare benefici, individuare le tue risorse e aiutarti a priorizzare l’obiettivo da raggiungere.

 

 

Bibliografia

Cannistrà F., Piccirilli F. (2018), Terapia a seduta singola. Principi e pratiche. Giunti Psychometrics
Fanget F. (2018). Gli errori che aiutano a crescere. Mind, Mente & Cervello, 157, p. 24-33.
Procyk E., Meunier M. (2018), L’errore plasma il cervello, Mind, Mente & Cervello, 157, p. 36-43.

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