Relazione di coppia: un viaggio insieme
Arriva sul primo binario il treno dell’amore
Il viaggio può essere una utile metafora della relazione di coppia. Si sta avvicinando, sul binario di una stazione, la lunga teoria di vagoni del treno dell’amore. Due persone, fino ad allora individui, si stringono la mano e salgono, desiderando all’unisono di arrivare a destinazione “insieme”.
Nel cielo azzurro splende un magnifico sole (anche se fa freddo e magari è un nebbioso pomeriggio invernale). I raggi ri-scaldano il cuore, offrendo speranza e fiducia, tutto è chiaro e scintillante: sarà proprio un bel viaggio.
Ma poi, presto oppure un po’ più tardi, lo scenario cambia: arrivano la pioggia, il gelo, la nebbia, il vento. Tempeste improvvise. Schiarite. Nuove perturbazioni.
E le mani cominciano ad allontanarsi fino a smarrire il senso del cercarsi ancora. Fino a decidere di scendere dal treno e magari aspettare un nuovo treno, magari su un diverso binario, con la speranza che il cielo si mantenga terso. Con la consapevolezza di quanto le “variazioni atmosferiche”, legate alla intrinseca mutevolezza di ciò che è vivente, siano imprevedibili.
Possiamo continuare ad abbracciarci ancora, magari per sempre? E’ la domanda che, più o meno consapevolmente, ogni innamorato si pone, sullo scomodo crinale tra la spinta a trascendere sé per arrivare all’altro e la frammentarietà incerta che il nostro contesto post-moderno propone.
Bader e P.Pearson nel loro “In Quest of the Mithycal Mate” (1988) presentano un interessante accostamento tra le fasi che una relazione di coppia attraversa e lo sviluppo del bambino. Seguendo il lavoro di Margaret Mahaler, descrivono la relazione affettiva di coppia come realtà dinamica in continua evoluzione.
Attraverso i cinque stadi del ciclo evolutivo dello sviluppo psicoaffettivo individuati dalla psicoanalista ungherese: simbiosi – differenziazione – sperimentazione – riavvicinamento – interdipendenza, osserviamo lo snodarsi del treno dell’amore di coppia.
dall’Innamoramento…
Si parte con l’esperienza vulcanica dell’innamoramento. In questo stadio l’energia erotica spinge gli individui ad uscire fuori da sé e a stabilire il legame di coppia. In seguito esso potrà continuare ad esistere grazie alle trasformazioni di quella stessa energia attrattiva.
I due individui sperimentano l’unità fusionale simile alla simbiosi che il neonato vive con la propria madre, proiettando sull’altro tutto il proprio desiderio.
“L’innamoramento non è solo illusione, è anche conoscenza. Noi conosciamo il nostro io più profondo solo attraverso un altro essere umano. Lo facciamo con i genitori nell’infanzia, poi nell’amicizia, ma soprattutto nell’innamoramento. Allora si vuole sapere tutto dell’amato, fino a voler essere stati al suo fianco, averlo amato ed essere stati ricambiati da sempre” (Alberoni, 2010).
alla Crisi…
Il viaggio prosegue nel tempo e nello spazio: come nel bambino maturano competenze e abilità che gli permettono di emanciparsi dalla figura materna, nella coppia cominciano progressivamente ad emergere risorse e limiti.
Nella familiarità si smarrisce il fascino del mistero. Si nota che l’altro è diverso da come era sembrato. Le sensazioni sono mutate. La reciproca comprensione diventa più difficile fino a trasformare il dialogo in litigio.
Arriva la crisi, il delicato momento di passaggio da un vagone all’altro del treno dell’amore. Passaggio fondamentale per scongiurare l’arresto alla fase fusionale della coppia, proprio come il sano sviluppo vede il bambino separarsi dalla madre e diventare sempre più autonomo.
all’Amore…
Riavvicinandosi dopo le fasi di differenziazione e sperimentazione, la coppia ha l’occasione di trasformare il legame e generare nuove possibilità esperienziali. Perché ciò avvenga occorre che i valori e le risorse personali di entrambi i componenti siano in grado di reggere la fatica (anche dolorosa) del cambiamento, del passaggio da un certo equilibrio ad un altro.
A questo punto la relazione di coppia si è arricchita di volontà, costanza e creatività inedite nelle fasi precedenti. I due sperimentano la costanza dell’oggetto amato (Mahaler, 1986) rintracciando in se la presenza profonda dell’altro.
Cercare l’altro, voler chiarire ed esprimersi anche quando non ci si sente più come all’inizio, quando la delusione o il dolore porterebbero alla chiusura: questo è l’esercizio che trasforma un IO e un TU in un NOI.
La coppia ora è giunta all’interdipendenza, cioè alla libera decisione di condividere la propria esperienza unica e irripetibile. Ognuno diventa testimone al e per il viaggio esistenziale dell’altro.
Un percorso affascinante che porta a conoscersi, fondersi, individuarsi e separarsi, a ritrovarsi non più gli stessi dell’inizio. Infatti introiettando l’altro si giunge in una dimensione che trascende l’identità originaria.
e oltre!
Non tutti i viaggi di coppia però seguono necessariamente questo itinerario. Molti possono già dalla prima stazione, oppure un po’ più in là, decidere di smettere di investire su quella destinazione o non avere più interesse a quella compagnia o trovare il mezzo di trasporto insoddisfacente o … ogni altra possibile variante delle infinite esperienze di coppia.
Coppie che scoppiano, che si trascinano, che esauriscono la linfa vitale dell’interesse, coppie che resistono stringendo i denti, coppie che muoiono, coppie che vanno avanti trasformandosi.
Prendersi cura del proprio rapporto di coppia può essere un modo di determinarne in maniera attiva la traiettoria. Può suonare strano nella logica consumistica sempre più diffusa dell’usa e getta.
Ma considerando la coppia come una realtà vivente alla stessa stregua di piante, animali e bambini, è facile intuire come essa abbia bisogno di cura per svilupparsi, crescere ed esprimere fino in fondo ciò che è e che promette sin dal suo sorgere: un bel viaggio verso il destino.
- Se le tue strategie non sembrano bastare più a vivere in modo soddisfacente le dinamiche della tua coppia
- Se leggendo hai intuito che si può uscire dall’empasse del muro contro muro
- Se ritieni che fare un “tagliando” alla relazione di coppia sia un buon modo per garantire affidabilità e durata alla tua serenità
potrebbe esserti utile parlare con degli psicologi qualificati. Ad esempio attraverso la Terapia a Seduta Singola è possibile intervenire ed ottenere benefici in tempi brevi, ricavando il massimo anche da un singolo incontro.
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Bibliografia
Alberoni, F.(2010, September 27), Innamorarsi è l’occasione per conoscersi nel profondo, Corriere della sera
Bader, E., Pearson, P. (1988). In quest of the mytical mate:a developmental approach to diagnosis and treatment in couples therapy. New York: Brunner Mazel.
Ventriglia, S., Della Valle, R. (2011). Comunicare nella coppia. Roma: Città Nuova
Mi sono laureata in Psicologia ad indirizzo Applicativo nel 1990 presso la facoltà di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Ho maturato esperienza oltre che nello studio libero professionale, anche nell’ambito dei Consultori Familiari, acquisendo competenze nel sostegno psicologico, sostegno genitoriale, percorsi di educazione affettiva e sessuale.
Tradimento: cosa, come e perché
Il tradimento ieri e oggi
La società e la cultura in cui viviamo definiscono che cosa s’intende per tradimento e l’accettazione nel praticarlo. Per un lungo periodo di tempo, il tradimento è stato una prerogativa dell’uomo, poiché banalmente ne aveva l’opportunità.
L’appartenenza alla comunità era definita dal matrimonio mentre l’amore costituiva un aspetto secondario. Oggi l’amore è invece l’aspetto predominante, in quanto rispecchia la scelta consapevole di due persone.
L’uomo era considerato cacciatore e libero di agire secondo il proprio volere e per questo più facilmente infedele; la donna, seppur volente, non poteva rinunciare alla stabilità e alla sicurezza di cui godeva, o alla possibilità di rischiare la vita.
Il tradimento di è evoluto nel corso del tempo, cambiando il significato e il valore all’interno della società. Tradire, non significa solamente essere infedeli fisicamente al proprio partner, ma anche escluderlo da una parte della propria vita, o rimanere coinvolti emotivamente per una particolare situazione.
Questo a sottolineare come ogni persona ha una propria idea di tradimento, seppure quello carnale rimane il più frequente oltre che il meno accettato. Oggi, si tradisce di più e con più frequenza. Uomini e donne hanno le stesse opportunità di tradire e per le medesime ragione, fisiche o emotive che siano.
La società odierna fornisce poi una serie di strumenti che facilitano il tradimento: Internet offre numerose chat che “legalizzano” l’infedeltà, assicurando anche la privacy del partner che può agire in un ambiente sicuro; i numerosi programmi televisivi sdrammatizzano l’atto, ridefinendone le caratteristiche, spogliato degli aspetti etici e morali.
Perché si tradisce?
E perché, nonostante una coppia funzioni, si tradisce ugualmente? Le cause del tradimento sono complesse e non riconducibili a una sola motivazione. Il tradimento è un momento di crisi, che crea caos all’interno della coppia; nella maggior parte dei casi la spiegazione risiede nell’insoddisfazione del partner, nella sensazione di solitudine o nella difficoltà di una relazione che non funziona più.
Non sempre però il tradimento avviene all’interno di coppie disfunzionali, al contrario accade nelle coppie che funzionano.
Come mai?
La psicoterapeuta Perel sostiene che spesso costituisce una via di fuga verso le possibilità, gli obiettivi, i deisderi a cui abbiamo rinunciato nel corso del tempo. L’amante si trasforma nell’occasione di assecondare per un lasso di tempo più o meno breve una parte di noi abbandonata, un sogno distrutto, una strada alternativa che non abbiamo percorso. Ad ogni modo, il tradimento costituisce un campanello d’allarme per la coppia.
Come agisco o reagisco?
Cosa accade dopo il tradimento? E’meglio confessare o non dire niente?
Ad ogni azione corrisponde una reazione e il partner dovrà fare i conti con la relazione parallela. Confessare significa coinvolgere l’altro e chiedergli di prendere una decisione riguardo a un evento che probabilmente non aveva considerato; questo oltre a generare dolore, può generare confusione nella persona che, per quanto possa apprezzare la verità, non saprà che fare di fronte alla scelta di accettare o lasciare il proprio partner.
Al contrario, liberarsi del proprio peccato, può essere risolutivo; è possibile che si riappianino le disuguaglianze all’interno di una coppia, che costituisca uno spunto per una nuova comunicazione e la rinegoziazione della coppia stessa.
Non esiste, in ogni caso, un consiglio assoluto, ma è bene valutare e riflettere prima di agire e soprattutto cogliere quelli che sono i segnali che qualcosa non funziona come dovrebbe all’interno della coppia.
Talvolta è utile pensare di rivolgersi a uno psicologo professionista. Anche una singola seduta dallo psicologo può essere sufficiente per capire qual è il primo piccolo passo da compiere verso l’obiettivo. Grazie alla Terapia a Seduta Singola si possono raggiungere risultati in tempi brevi, individuare le risorse e risolvere situazioni che si pensava avessero una soluzione.
Bibliografia
Cicerone.P.M. Non per amore, ma…, Mind, mente & cervello, 159, 64-71
Cannistrà F., Piccirilli F. (2018), Terapia a seduta singola. Principi e pratiche. Giunti Psychometrics.
Sono una psicologa che si occupa di consulenze brevi e di TSS: il mio obiettivo è ridurre i tempi della terapia e massimizzare l’efficacia della seduta, offrendo un sostegno focalizzato e concreto per affrontare sia le piccole che le grandi difficoltà della vita