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Tags Archives: rimuginio

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Affrontare il rimuginio con uno schiocco di dita

Chi di noi non ha mai sperimentato il tormento del rimuginio, quel vortice di pensieri che si ingarbugliano tra di loro, alimentando preoccupazioni che sembrano non voler dare tregua?

Il rimuginio è un fenomeno comune che coinvolge la ripetizione ossessiva di pensieri negativi o preoccupazioni, spesso legate a esperienze passate o preoccupazioni future.

Questi pensieri possono riguardare esperienze passate, in cui ci colpevolizziamo o rimpiangiamo scelte fatte, oppure preoccupazioni future, in cui ci concentriamo sulle peggiori ipotesi e temiamo il peggio.

Il rimuginio può avere un impatto significativo sulla nostra salute mentale e sul benessere generale.

Effetti del rimuginio sulla nostra salute mentale

Il rimuginio eccessivo può avere una serie di impatti negativi sulla nostra salute mentale e fisica. Ecco alcuni di essi:

  1. Dissociazione: Essere costantemente immersi nella nostra mente ci allontana dalla realtà. Questo può portare a fenomeni di depersonalizzazione o derealizzazione.
  2. Depressione: persi nei nostri pensieri, non ci accorgiamo della vita lì fuori. Se non interrotto per tempo, il rimuginio ci porterà a perderci i bei momenti della nostra vita, e a ritirarci da tutte le esperienze che potremmo fare.
  3. Difficoltà nel Concentrarsi: essere immersi nei pensieri può interferire con la nostra capacità di concentrarci sul presente, riducendo la nostra produttività e la qualità del lavoro svolto.

 

Risolvere il rimuginio con uno schiocco di dita

Esiste una tecnica semplice, ma non facile, per risolvere il rimuginio.

Si tratta di schioccare le dita.

Lo scopo principale per stoppare i continui pensieri sarà quello di imparare a distogliere l’attenzione dai pensieri assorbenti, e riportarla nel qui ed ora.

Ogni volta che ti rendi conto di essere immerso nei tuoi pensieri, quindi, schiocca le dita, invita la tua attenzione a “tornare qui” e focalizzala su quello che di concreto ti circonda.

Poco dopo sei nuovamente immerso nei pensieri? Schiocca di nuovo le dita, commentando con un “Torna qui!”.

Hai abituato la tua mente ad agganciarsi ai pensieri, il lavoro sta nell’allenarla a sganciarsi.

E l’allenamento richiede impegno costante.

Se stai vivendo un problema di rimuginio persistente, puoi chiedere aiuto a One Session! Puoi inviare una e-mail a info@onesession.it oppure compilare il form (clicca qui)

Riferimenti bibliografici

www.lostudiodellopsicologo.it/disturbi/un-martello-pneumatico-come-fermare-il-rimuginio-ossessivo/

Bartoletti, A. (2019). Pensieri Brutti e Cattivi: Ossessioni tabù: Come Liberarsene. Angeli.

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Come prendere una decisione?

Ti sei mai chiesto come prendere una decisione?

Prendere decisioni è qualcosa che tutti fanno e hanno fatto nella vita, eppure questo non lo rende più facile.

C’è chi ha paura delle conseguenze.

Chi si trova a dover scegliere tra opzioni ugualmente positive o, peggio, ugualmente negative.

E infine c’è chi, dovendo prendere una decisione, si trova in una situazione talmente complessa da non riuscire a capire che cosa vuole davvero.

Le possibilità sono pressoché infinite.

Ma allora cosa possiamo fare? Come si può prendere una decisione?

Facciamo un po’ di chiarezza

La prima cosa da fare è distinguere tra decisioni difficili, decisioni critiche e decisioni complesse.

Le decisioni difficili sono quelle che, oltre ai ricercati risultati positivi, comportano anche delle conseguenze negative.

La difficoltà della scelta, in questo caso, è data proprio dalle emozioni suscitate da queste conseguenze indirette.

Le decisioni critiche sono, invece, quelle in cui ci si trova di fronte a diverse possibilità, tutte positive o negative, e la difficoltà consiste proprio nel capire quale sia la scelta più vantaggiosa, o, nel secondo caso, la meno svantaggiosa!

Infine le decisioni complesse sono quelle che comportano molteplici ragionamenti logici ed organizzativi.

In questi casi è proprio l’intricato processo del ragionamento che rischia di intrappolare la persona in un labirinto d’interrogativi, in cui ogni risposta porta una nuova domanda.

Quindi, cosa fare?

La prima cosa da fare è identificare ed evitare tutti quei comportamenti che, se in un primo momento sembrano aiutarci nel decidere, in realtà poi ci rinchiudono in un labirinto di dubbi e continue domande.

Per esempio, come abbiamo detto, quando ci si trova di fronte ad una decisione difficile, la difficoltà è data dalle conseguenze indirette della scelta e, in particolare, dalle emozioni che queste fanno emergere.

Uno degli errori più comuni, in questi casi, è il tentativo di controllare il processo decisionale, che porterà la persona a cercare di controllare anche gli eventi e le persone coinvolte, spesso in modo ossessivo.

Un tentativo che risulterà fallimentare perché si scontrerà, inevitabilmente, con l’oggettiva difficoltà di poter controllare tutto e tutti, portando la persona a cadere preda dei dubbi e dell’incertezza.

Diversamente, invece, di fronte ad una decisione critica, la difficoltà è quella di capire quale azione sia la più vantaggiosa tra i vari scenari positivi possibili.

In questi casi l’errore comune porta la persona a ripercorrere ripetutamente tutte le fasi del processo decisionale con il rischio innescare un circolo vizioso, in cui si ricontrolla compulsivamente ogni passaggio, senza mai arrivare a prendere una decisione.

Nell’ultimo caso, infine, di fronte ad una decisione complessa la difficoltà è data proprio dal districarsi nei ragionamenti logici.

In queste situazioni il soggetto è portato a ricercare continue spiegazioni e valutazioni oggettive, con il rischio di ritrovarsi invischiati in una compulsione mentale che genera continui dubbi sulla validità della decisione presa.

Il tentativo di controllo ossessivo, la revisione compulsiva ed il rimuginio continuo sono i tre comportamenti disfunzionali che rischiano di intrappolarci in un labirinto di domande e dubbi dal quale può essere difficile uscire.

Conclusioni

Identificare il tipo di decisione da prendere e le tentate soluzioni disfunzionali ti permetterà di gestire il processo decisionale in maniera più serena e ti eviterà di cadere nei tranelli tipici di queste situazioni.

Qualunque sia la tua scelta, infine, ricorda che nessuna è definitiva e che ci sarà sempre modo di modificare il tuo percorso di vita.

Ovviamente, se pensi di aver bisogno di un aiuto maggiore, puoi rivolgerti ad uno specialista o accedere al servizio del One Session Center, ogni martedì sera dalle 18:00 alle 20:00, contattandoci alla pagina facebook OneSession.it

Riferimenti bibliografici

Bohart, A. C. & Tallman, K. (1999). How Clients Make Therapy Work: The Process of Active Self-Healing. Washington, DC: American Psychological Association.

Nardone, G. (2014). La paura delle decisioni. Come costruire il coraggio di scegliere per sé e per gli altri. Milano: Ponte alle Grazie.

Nardone, G., De Santis, C. (2011). Cogito ergo soffro. Quando pensare troppo fa male. Milano: Ponte alle Grazie

Nardone G.(2014). La paura di decidere. Milano. Ponte alle Grazie

https://www.lostudiodellopsicologo.it/ossessioni/come-smettere-di-pensare-e-prendere-una-decisione/ (Consultato in data 09/09/2021)

https://www.lostudiodellopsicologo.it/ossessioni/quando-laltro-ha-gia-deciso-prendere-decisioni-importanti-a-fronte-delle-decisioni-altrui/ (Consultato in data 09/09/2021)

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