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Winter blues: 10 rimedi per la tristezza d’inverno

“D’inverno mi sento triste, freddo, stanco, giù…come le foglie”

Ci sono persone particolarmente sensibili alle stagioni fredde, durante le quali manifestano sintomi di down psicofisico, per poi sentirsi “rinascere” con le stagioni calde.

Queste persone sono affette dal Disturbo Affettivo Stagionale (SAD) invernale, detto anche Winter Blues. Tutti possiamo sentirci avvolti da tristezza e malumore, è normale, ma se i sintomi durano oltre due settimane si parla di Disturbo.

Il Winter Blues è più frequente:

  • nelle donne,
  • in coloro che, nella loro storia familiare, presentano forme di Depressione, Disturbo Bipolare o Disturbo Affettivo Stagionale,
  • in chi ha bassi livelli di vitamina D e di Folati,
  • nelle persone che vivono in Paesi lontani dall’equatore o abitano in case poco illuminate.

Molte ricerche, svolte per comprendere le cause del Disturbo Affettivo Stagionale Invernale, hanno dimostrato che i livelli dell’ormone del buonumore (Serotonina), diminuiscono in assenza di luce e che il sistema neuroendocrino si modifica in base alla lunghezza delle giornate. Dunque la luce solare e le stagioni, influenzano le funzioni organiche, tra cui metabolismo e ritmo sonno-veglia, e l’umore. Quest’ultimo è legato alla Vitamina D, che a sua volta dipende dalla luce solare. Cosa accade quindi nel periodo autunno/inverno? Diminuiscono le ore di sole delle giornate.

Quali conseguenze?

Il cervello vedendo buio dice: “È notte, andiamo a dormire”, così aumenta l’ormone del sonno, diminuisce l’ormone attivante e la Serotonina. Per cui abbiamo:

Ø scarsa presenza di Serotonina, quindi più tristezza e malumore;

Ø alterazione degli ormoni sonno-veglia, perciò sonnolenza, stanchezza o al contrario insonnia e stress (meno frequente).

Tutti soffrono di Winter Blues? No.

È stata rilevata, in coloro che non sono soggetti al Disturbo Affettivo Stagionale, un’attività equilibrata del sistema neuroendocrino per tutto l’inverno. Siamo tutti soggetti alle variazioni stagionali, tuttavia in alcune persone le modificazioni neurochimiche e conseguenze connesse, sono disfunzionali.

Le caratteristiche sintomatologiche del Winter Blues.

  • Il Tono dell’umore è basso. Spesso ingiustificato. Varia dal semplice malumore, alla tristezza, melanconia, fino a uno stato depressivo. Curioso che l’acronimo SAD, sia anche una parola inglese che significa Triste.
  • La mancanza di piacere, soprattutto in ciò che generalmente lo provoca, e di energia e stimoli, con difficoltà a svolgere attività quotidiane.
  • Aumento di peso finanche all’Obesità, o al contrario perdita di peso, per un alterato stimolo della fame e del desiderio di carboidrati o grassi.
  • Ipersonnia e astenia (mentale e fisica) o al contrario insonnia.
  • Irritabilità, ansia e senso di colpa
  • Isolamento sociale

La gravità dei sintomi è variabile. Ci sono forme lievi, dette anche Subsindromi di Disturbo Affettivo Stagionale, ed altre più severe.

Il Winter Blues di frequente rientra nelle Subsindromi.

La persona è tendenzialmente in grado di condividere gioie ed eventi positivi, quando li vive e, anche se con molta difficoltà, riesce a gestire il quotidiano. Purtroppo per questi motivi, il disagio non severo delle persone con il Disturbo Affettivo Stagionale, è molto spesso sottovalutato sia da

chi ne è affetto, spesso colpevolizzandosi e peggiorando il suo stato, che dagli altri, anche dai medici.

Ma la ricorrenza degli episodi depressivi nelle stagioni autunno/inverno, può portare a un peggioramento nel tempo.

Cosa fare?

Prevenire.

Affrontare l’inverno in stato depressivo, o similare, non è affatto semplice. È possibile però prevenirlo, gestirlo e superarlo. Ecco alcuni rimedi che, se agiti tutto l’anno, possono aiutare a ridurre l’insorgenza di recidive.

1. L’uso di antidepressivi utile in presenza di sintomi severi. Non è la prima scelta dei medici nei casi di Subsindromi di Disturbo Affettivo Stagionale. Il primo antidepressivo è la luce.

2. Light therapy o fototerapia.

Esponiti alla luce di una lampada medica solare, soprattutto se il tempo è cupo. Trenta minuti per un totale di due ore al giorno. Mai la sera, avresti l’effetto contrario. Questa lampada genera un effetto sull’organismo quasi pari a quello del sole. Purtroppo non è adatta per chi soffre di Disturbo Bipolare, di Emicranie e fa uso di psicofarmaci. Né può essere usata nei mesi estivi per prevenzione. Meglio parlarne con un professionista.

Il rimedio più naturale per tutti? La luce solare. Uscire all’aria aperta almeno un’ora, anche se nuvoloso. Stare a contatto con la natura e la luce naturale. Assaporare dettagli, colori e profumi.

3. Assumere cambiamenti nello stile di vita e nella dieta, eliminando nicotina, caffeina e alcool.

4. Esercizio fisico regolare, antistress e antidepressivo efficace. Meglio all’aperto. Se al chiuso svolgetelo davanti alla finestra. L’attività fisica va evitata di sera, altera il ritmo sonno-veglia.

5. Routine dei piccoli piaceri. Un bagno o una doccia calda, una tazza di tè o latte caldo, un incontro tra amici, sorprendersi davanti a un panorama, un massaggio, un libro, un sms… Sollevano dalla tristezza e aiutano a svegliarsi col buon umore, in fondo “il bello deve ancora venire”. E poi…

6. Ridere.

7. Scopri la bellezza delle stagioni fredde. Paesaggi innevati, anche inaspettati come una spiaggia. Avere più tempo per riflettere su cosa lasciar andare (come le foglie) e cosa trattenere (come linfa).

8. Scrivere un diario, in cui appuntare i sintomi, quando iniziano, l’intensità, come evolvono, cosa sta funzionando, cosa no. Cosa ti mantiene il sorriso, cosa ti fa ridere. Valutare il tuo livello di stagionalità, sarà utile per prepararti ad affrontare la stagione invernale successiva. Anticipando l’insorgenza del Winter Blues e rafforzando le tue risorse.

9. Tecniche di respirazione e di meditazione. Se hai già constatato con un professionista quali, e se, sono adatte alla tua persona, potrai praticarle gestendo i sintomi della tristezza invernale.

10. Terapia psicologica. Ricerche hanno evidenziato l’utilità del supporto psicologico, preventivo e non solo in emergenza, per ridurre le recidive stagionali e l’insorgere della Depressione Maggiore.

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